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Viviamo al chiuso, tra casa, ufficio, scuola, palestra, negozi e locali vari. Stando alle stime dell’Accademia Italiana di Biofilia (Aib), in Italia ormai il 90% del tempo si trascorre in spazi indoor, circa 22 ore al giorno. Con conseguenze per salute e umore, ma anche per la produttivutà e i consumi.
Se cambiare registro appare illusorio, qualcosa si può fare: e questo rendendo più green i nostri ambienti di vita. Prevedere spazi verdi ed elementi naturali in case, uffici, scuola e negozi, oltre che nelle nostre città, produrrebbe effetti positivi dal punto di vista economico e sanitario, con risparmi potenziali da 600 milioni di euro all’anno sulla spesa sanitaria. Se ne è parlato in un recente incontro alla Camera dei Deputati.
Come sottolinea la presidente di Aib, Rita Trombin, la creazione di connessioni con la natura all’interno degli spazi indoor e nelle aree urbane determina “benefici non solo per i singoli, ma per l’intera collettività, migliorando le prestazioni, riducendo gli sprechi energetici e incrementando il benessere psico-fisico generale. Solo in termini di riduzione di disturbi e disagi psicologici nella popolazione, la biofilia potrebbe determinare risparmi potenziali da 600 milioni di euro annui sulla spesa sanitaria nazionale in Italia”.
Cosa dice la ricerca
I benefici di piante e verde indoor sono testimonianti dall’analisi di mille pubblicazioni. In base all’elaborazione realizzata dall’Accademia Italiana di Biofilia (Aib), i negozi improntati al biophilic design (locali con ampie finestre con vista sull’esterno, abbondante luce solare, presenza di piante, forme, materiali e colori naturali, ventilazione e profumi naturali, ecc.) registrano un incremento delle vendite fino al 20%, gli ingressi dei clienti salgono del 28,8% e il tempo di permanenza dei consumatori all’interno dei locali commerciali aumenta del 279%.
Più produttivi e in salute…
Gli uffici che dispongono di spazi verdi e piante vedono crescere la produttività dei lavoratori in media dell’11%. Ma cresce anche la qualità delle performance (tra il 10% e il 25%), mentre lo stress si riduce in media del 37% e l’assenteismo del 16%.
Non solo: le persone che vivono a ridosso di parchi o spazi verdi hanno un rischio ridotto del 25% di sviluppare malattie croniche. Al contrario, i bambini che crescono fra palazzi e cemento hanno un rischio maggiore dal 15% al 55% di sviluppare disturbi psichiatrici nell’adolescenza o da grandi.
… anche a scuola
Sembra curioso, ma le piante hanno un impatto anche sull’apprendimento. La velocità aumenta fino al 26%, la capacità di concentrazione degli studenti del 15% e i risultati di test e prove scritte migliorano del 14%
Effetto anti-canicola
La presenza di alberi, siepi e giardini in città consente la riduzione delle temperature tra i 2 e i 4 gradi durante le ondate di calore e abbassa fino al 25% le concentrazioni di particolato nell’aria. Non stupisce, dunque, che il mercato abbia già registrato, magari inconsapevolmente, questi plus. Gli immobili situati in prossimità di aree verdi, così come le abitazioni realizzate con materiali naturali e soluzioni di biophilic design, hanno un valore più alto in media del 10% rispetto alle costruzioni prive di queste caratteristiche.
“Dopo la pandemia – ha detto Rachele Silvestri della Commissione Ambiente della Camera, intervenendo alla conferenza – abbiamo visto come le persone hanno cambiato le proprie abitudini. Il dover vivere chiusi in casa, senza la possibilità di uscire, ha scatenato in ogni persona il bisogno di avere un contatto più diretto e costante con la natura. Un contatto che ritroviamo ora negli ambiti più disparati, dai viaggi al quotidiano di ognuno di noi, alle esigenze abitative e urbanistiche”.
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