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Al centro di Ecosistema Scuola 2024, il ventitreesimo rapporto di Legambiente sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici nel nostro Paese, c’è l’attenzione per gli effetti del Pnrr sul patrimonio edilizio scolastico e i servizi connessi.
Ecosistema Scuola 2024: obiettivi e stato di avanzamento
Dall’indagine, che ha interessato 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 Comuni capoluogo di provincia (sui 110 esistenti, pari quindi all’85%), frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti, emerge che l’obiettivo di colmare i divari tra i territori sembra ancora lontano, se si considera che le scuole del Sud, delle Isole e del Centro hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi.
Lo stato di avanzamento dei progetti riguardanti i piani del Pnrr sembra confermare questa tendenza. La costruzione di nuove scuole, nell’iter che va dal progetto alla gara e all’aggiudicazione, vede una forbice dello stato dei cantieri nelle diverse Regioni italiane, che va dal 73,8% di fondi aggiudicati in Trentino-Alto Adige (regione in assoluto più avanti delle altre, tutte si attestano sotto il 60%), al 24,2% in Campania.
I nodi da superare nell’Ecosistema Scuola 2024
Più del 40% delle opere è bloccato nella fase iniziale del progetto, in presenza di un’emergenza di intervento sugli edifici scolastici che, nella media nazionale del campione oggetto dell’indagine, è presente per circa 1 scuola su 3.
Pur essendo gli interventi del Pnrr di entità finanziaria piuttosto consistente, essi incidono su numeri contenuti rispetto al patrimonio edilizio scolastico italiano di 40mila edifici. Riguardano infatti 213 scuole nuove innovative, 3.388 interventi di riqualificazione (451 le nuove realizzazioni, 77 gli ampliamenti/potenziamenti), 2.552 asili nido e scuole per l’infanzia (1.674 sono nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti), 1.022 mense finalizzate all’estensione del tempo scuola (767 le nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti), 445 infrastrutture sportive (177 le nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti). L’entità di fondi necessari a una singola scuola per la misura Scuole nuove e innovative è mediamente di 6 milioni di euro.
Certificazione
Squilibri territoriali si registrano anche per quanto riguarda la certificazione: solo un edificio su due dispone del certificato di agibilità (52,9%), di collaudo statico (49,5%) e di prevenzione incendi (51,6%).
Dispone del certificato di agibilità il 62,6% degli edifici del Nord contro il 41,5% di quelli delle Isole e il 40,5% del Sud. Le scuole dotate di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche sono l’87,1%, con uno scarto percentuale di circa 20 punti tra Nord/Centro (91,5%/90,2%) e Sud (71,7%).
Sicurezza antisismica
La messa in sicurezza delle scuole in un territorio diffusamente sismico rimane una grande sfida: negli ultimi 5 anni gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono solo il 3,4%.
Le amministrazioni che hanno realizzato la verifica di vulnerabilità sismica in tutti gli edifici scolastici di loro competenza sono solo il 13,9%. Gli edifici in cui tale verifica risulta non ancora effettuata, seppure prevista per legge, sono il 65,2%. Nei soli Comuni in zona 1 e 2 sono il 52,1%.
Ecosistema Scuola 2024: il tema manutenzione
Negli ultimi 5 anni hanno beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria il 54% degli edifici: il 33,2% esprime l’esigenza di interventi urgenti. Da evidenziare come al Sud, seppure si sia intervenuti sul 60,6% delle scuole, il 53,2% necessiti ancora di manutenzione urgente.
Gli interventi realizzati per il 46,3% sono riferiti all’impiantistica, per il 32% alla prevenzione incendi, per il 23,4% alle strutture igienico-sanitarie, per il 14% allo sfondellamento dei solai. Rispetto agli edifici che necessitano ancora di interventi urgenti, il 45,9% richiede azioni sugli impianti, il 45,6% sulla prevenzione incendi, il 22% sulle strutture igienico-sanitarie, il 1% sulle barriere architettoniche, l’8,8% sullo sfondellamento dei solai, l’8% sull’adeguamento sismico.
È nel Nord Italia che si investe e spende mediamente di più in manutenzione ordinaria con € 11.038 spesi in media a edificio nel 2022, contro i € 8.759 del Centro e gli scarsi € 3.332 delle Isole e € 3.150 al Sud.
Efficientamento energetico
Le azioni che vanno nella direzione della transizione ecologica sono ancora molto timide: gli edifici costruiti secondo i principi di bioedilizia rimangono relegati al 1,3% del totale, l’efficientamento energetico riguarda solo il 12,7% degli edifici scolastici in cui sono stati realizzati interventi negli ultimi 5 anni, distribuito in modo piuttosto disomogeneo.
Su 6.343 edifici oggetto dell’indagine, solo il 30,7% risulta disporre di certificazione energetica, di cui il 5,4% si trova in classe A, mentre ben il 73% in classe E, F e G. Un impulso positivo potrebbe venire dalle Comunità energetiche: le amministrazioni mostrano un forte interesse (90%) verso la possibilità di installare impianti di energie rinnovabili sui tetti degli edifici scolastici.
Mobilità
Le scuole in cui è presente un servizio di mobilità collettiva, fattore che potrebbe migliorare molto la congestione delle nostre città, sono ancora solo il 20,8% per gli scuolabus e il 10,2% per le linee scolastiche.
Sempre molto bassi e concentrati al Nord i servizi di pedibus (4,1%) e bicibus (0,2%), che pure potrebbero rappresentare una mobilità non solo sostenibile ma anche più salutare e divertente.
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