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Il Tribunale sammaritano è competente. E’ quanto disposto dalla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Sergio Enea, con a latere Norma Cardullo e Giuseppe Zullo, nel processo al sindaco di Caserta, Carlo Marino, e ad altre 12 persone coinvolte nell’inchiesta sulle presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti. Il collegio ha rigettato le eccezioni di competenza funzionale sollevata dai legali, dopo che il processo è traslocato a Santa Maria Capua Vetere dal tribunale di Napoli. I professionisti del foro lamentano una violazione di legge. I giudici si sono riservati sull’ulteriore richiesta dei difensori sull’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche.
Sentenza di non luogo a procedere per l’ex funzionario Giuseppe D’auria per sopraggiunta morte. Si torna in aula a ottobre.
Si è trattata della prima udienza di comparizione dopo la declaratoria di incompetenza del tribunale partenopeo. Il reato più “grave”, quindi in grado di determinare la competenza territoriale, sarebbe il falso fidefacente relativo alla nomina dei componenti della commissione per la gara di Caserta – contestato all’ex dirigente Marcello Iovino e all’ex funzionario Giuseppe D’Auria(deceduto) – che sarebbe stata, per gli inquirenti, pilotata. Oltre a Marino, Iovino e D’Auria, sotto processo ci sono il sindaco di Curti Antonio Raiano, il manager dei rifiuti Carlo Savoia, Biagio Bencivenga di Cardito, Gennaro Cardone di Portici, Angelo Egisto di Marcianise, l’ex comandante della polizia municipale di Curti Igino Faiella, Michele Fontana di Villa Literno, Carmine Gallo di Giffoni Vallepiana, Nicola Mottola di Lusciano, Anna Scognamiglio di Trecase, Pasquale Vitale mediatore di Caserta; Ernesto Scamardella di Monte di Procida.
Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Raffaele Costanzo, Giuseppe Tuccillo, Gennaro Iannotti, Dario Pepe, Giuliana Tammelleo, Alberto Martucci, Dezio Ferraro, Francesco Cappiello, Gabriele Amodio, Mario Griffo, Vincenzo Iorio; Raffaele Mascia.
L’inchiesta della Dda riguarda le presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti in diversi comuni del casertano, tra cui Caserta e Curti, che sarebbero finiti alla Xeco di Carlo Savoia. Per il magistrato dell’antimafia Fabrizio Vanorio le gare sarebbero state “aggiustate” dall’imprenditore Carlo Savoia, e dai suoi collaboratori, con la complicità di alcuni politici e dei funzionari pubblici. Si sono costituite parti civili i comuni di Caserta con l’avvocato Goffredo Grasso, Aversa con l’avvocato Domenico Pignetti, e Curti con l’avvocato Gianluca Giordano.
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