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Dal 14 al 16 ottobre 2024 in Umbria l’Italia ospiterà il “G7 – Inclusione e disabilità“, un incontro tra i vari ministri internazionali che si occupano di disabilità per discutere sulla condizione delle persone disabili. L’evento vedrà la partecipazione dell’Italia, del Canada, della Francia, degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito, della Germania, del Giappone e dell’Unione Europea. L’evento è stato annunciato mesi fa dalla ministra per le disabilità Alessandra Locatelli.
È la prima volta che viene organizzato un incontro internazionale e formale di questo tipo dedicato solamente ai temi riguardanti la disabilità. “Sarà l’occasione per condividere con i ministri del G7, che si occupano di disabilità, strategie e impegni per contrastare le discriminazioni e garantire a tutti il diritto alla piena partecipazione civile, sociale e politica alla vita quotidiana, in tutti i Paesi”, aveva spiegato in una nota la ministra Locatelli.
Qual è il programma del G7 sulla disabilità?
Al momento non c’è ancora un programma dettaglio per ogni singola giornata, ma sono state diramate le prime informazioni sommarie riguardo l’evento:
- 14 ottobre 2024 – in piazza ad Assisi ci sarà la cerimonia di accoglienza delle varie delegazioni ministeriali, che sarà aperta al pubblico (ma bisognerà registrarsi sul sito per partecipare). Per l’occasione, saranno cambiate alcune prassi cerimoniali, e le tradizionali strette di mano saranno condivise con “le persone, le famiglie, le associazioni, i cittadini”. Tra i protagonisti, ci saranno anche 3 band, 80 musicisti di cui 50 con disabilità, che suoneranno i vari inni nazionali. Presenti anche truck food, in cui lavorano ragazzi con autismo e altre disabilità, e stand delle varie associazioni. Infine saranno allestiti due monitor nella piazza inferiore e superiore per permettere a tutti di seguire la cerimonia di apertura del G7 sulla disabilità;
- 15 ottobre 2024 – le altre giornate dell’evento si svolgeranno a Castello di Solfagnano (Perugia). Nella giornata preparatoria sono previsti circa 160 delegati e 6 panel di confronto con esperti da tutto il mondo. I servizi di accoglienza, catering, cucina e altro saranno garantiti da 20 associazioni che impiegano lavoratori con disabilità;
- 16 ottobre 2024 – si resta a Castello di Solfagnano, e i protagonisti saranno i ministri dei vari Paesi partecipanti, che dovranno firmare la Carta di Solfagnano, in cui sono contenute le 8 priorità sulle quali i Paesi del G7 devono impegnarsi per il futuro: si tratta di un documento condiviso riguardo l’attuazione di politiche concrete per “ridare centralità alle persone, alle loro capacità e ai loro sogni”.
G7 sulla disabilità: quali sono gli obiettivi?
Come spiega il sito ufficiale dell’evento, lo scopo di questo incontro è “scardinare le vecchie prassi, migliorare la qualità della vita delle persone, applicare pienamente la Convezione Onu sui diritti delle Persone con disabilità, credere nel vero cambiamento e attuare la riforma per la disabilità che in Italia sta spingendo in questa direzione attraverso la promozione di un nuovo sguardo e la valorizzazione delle persone”.
“L’obiettivo è cambiare la prospettiva e passare dall’inclusione alla valorizzazione delle persone – ha dichiarato la ministra Locatelli, come riporta l’ANSA -, garantendo il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi”. Poi l’annuncio: “Il G7 italiano sulla disabilità non deve rimanere un’esperienza isolata. Stiamo lavorando con tutti i colleghi per garantire un accompagnamento al prossimo G7 che sarà a presidenza canadese, per introdurre anche nel prossimo G20 il tema dell’inclusione e perché i temi che riguardano le persone abbiano sempre più attenzione e rilevanza in tutti i confronti di alto livello”.
G7 sulla disabilità: quali saranno i temi dell’Italia?
Sempre come riporta l’ANSA, la ministra Locatelli ha snocciolato alcuni dei probabili temi su cui ruoterà l’evento, e di cui si farà portavoce il nostro Paese: “L’Italia ha tanto su cui lavorare, penso al tema dei caregiver familiari, all’integrazione sociosanitaria, al durante e dopo di noi, alla scuola, alla formazione e al lavoro, al miglioramento della qualità della vita di tutti, e questo è il momento giusto per farlo e per fare di più. Per ragionare non più solo in termini di assistenza ma per superare le estreme frammentazioni tra presa in carico sanitaria e sociale e per valorizzare ogni persona investendo sui talenti e le competenze di tutti”.
Leggi anche: La politica che non sa fare politica sulla disabilità
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