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G7 Salute: 21 mln di dollari per nuovi antibiotici, la mossa dell’Italia #adessonews

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Non prendono alla leggera la minaccia di un’Apocalisse antibiotica i ministri riuniti ad Ancona per il G7 Salute. E l’idea di un mondo in cui i progressi della medicina saranno insidiati da batteri divenuti refrattari agli antibiotici preoccupa lo stesso titolare del dicastero di Lungotevere Ripa. Per Orazio Schillaci l’antimicrobico resistenza “è una minaccia silenziosa e servono nuove armi” per contrastarla. E allora? “L’Italia investirà 21 milioni di dollari per nuovi antibiotici”, ha scandito il ministro.

Una scelta “chiara”, che vede il nostro Paese in prima linea. Per rendere attrattivo il settore, inoltre, “c’è l’intenzione di usare una parte del Fondo per i farmaci innovativi oncologici e non oncologici“, ha detto ancora Schillaci nella conferenza stampa finale del G7 Salute ad Ancona.

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L’alleanza globale e le azioni per rendere attrattiva la ricerca

Come precisa Adnkronos Salute, il finanziamento milionario nel prossimo triennio sarà “a favore di Carb-X, una partnership globale senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo di nuovi antibiotici. E questa è una scelta concreta. Gli obiettivi senza risorse in questo caso sono difficilmente raggiungibili”, ha spiegato il ministro. “Con questa scelta chiara l’Italia è in prima linea insieme ad altri governi del G7 nella sperimentazione e individuazione di soluzioni innovative per gestire la crisi dell’antibiotico resistenza. Questi fondi rientrano tra i cosiddetti incentivi ‘push’ per incoraggiare gli investitori, attraverso un supporto pubblico sia finanziario che tecnico, a destinare risorse per la ricerca e sviluppo di nuovi antibatterici”.

Ma non basta. “Siamo fortemente convinti che si debba agire anche sugli incentivi cosiddetti ‘pull’, per rendere attrattivo il mercato e incoraggiare in questo modo i privati a investire attraverso meccanismi che consentano un ritorno finanziario dopo l’approvazione e l’ingresso del farmaco nel mercato. A questo proposito – ha scandito il ministro – stiamo valutando la possibilità di utilizzare parte del fondo già esistente per i farmaci innovativi oncologici e non-oncologici, senza penalizzare la finalità del fondo e senza ulteriore aggravio di spesa”.

Un approccio analogo a quello suggerito nelle scorse settimane dagli esperti del sottogruppo valore e sostenibilità degli antibiotici, che affianca l’Integruppo Parlamentare One Health. Ma, soprattutto, una misura concreta per sostenere la ricerca in questo settore.

Il fondo per gli innovativi “offre alcune garanzie, tra cui l’accesso immediato per tutte le Regioni e l’esenzione del payback. È un’azione da implementare con il supporto di Aifa e che richiede una modifica normativa a cui stiamo già lavorando nell’ambito della finanziaria 2025”, ha puntualizzato Schillaci.

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Sicurezza alimentare e antimicrobico resistenza: le proposte dell’Intergruppo One Health

Una governance robusta per l’AI in sanità

Fra i temi sul tavolo del G7 Salute anche l’intelligenza artificiale (AI) in sanità. Un mercato che si stima raggiungerà i 190 miliardi di dollari entro il 2025, con una crescita annuale del 42%. Obiettivo del summit, la “costruzione di una governance robusta” per affrontare le sfide scientifiche, tecnologiche, etiche e legali associate all’AI, si legge in un documento sul tema del ministero della Salute.

L’intelligenza artificiale “non va temuta o contrastata, ma governata avendo sempre un approccio etico e ricordando che nessuna tecnologia può sostituire la decisione dell’uomo, in questo caso dai medici e dagli operatori sanitari”, ha detto Schillaci. “Proprio su questo argomento così importante e innovativo, la nostra Presidenza ha prodotto un altro risultato concreto e significativo. Per la prima volta i membri del G7 hanno approvato un ‘policy brief’ su intelligenza artificiale e salute“.

Nel documento finale approvato ad Ancora i firmatari sostengono lo sviluppo e l’utilizzo di sistemi di AI “sicuri, trasparenti, tracciabili, incentrati sull’uomo, affidabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente”. Inoltre “si dovrebbe favorire l’incorporazione dei principi di valutazione delle tecnologie sanitarie” per la validazione dell’AI e promuovere le agenzie di Hta affinché siano meglio preparate a valutare l’utilizzo delle risorse pubbliche. “Riteniamo inoltre che un attento monitoraggio e sorveglianza della sicurezza post-commercializzazione sia fondamentale, considerando la natura specifica del software basato sull’intelligenza artificiale”, concludono i componenti del G7 Salute.

Almeno 2 mld di dollari contro nuove pandemie

La lezione di Covid-19 non può essere persa: ora l’obiettivo è quello di non farci trovare impreparati. Ecco perchè i ministri della Salute dal G7 da Ancona lanciano un chiaro appello a “sostegno del Fondo pandemico”. A conti fatti, servirebbero “almeno 2 miliardi di dollari in nuovi impegni nei prossimi 2 anni, e almeno un importo equivalente in cofinanziamento per sostenere l’attuazione del Piano strategico a medio termine 2024-2029 del Fondo pandemico”.

Un mondo del lavoro che invecchia

Infine, a tenere banco nel summit il tema dell’invecchiamento in salute. La forza lavoro globale sta invecchiando rapidamente. E si prevede che “entro il 2050 un terzo della popolazione in età lavorativa mondiale avrà un’età compresa tra 50 e 64 anni“, ricorda una nota del ministero della Salute sui focus del G7 Salute. I Paesi Ocse “si trovano ad affrontare una situazione simile a quella globale, con una forza lavoro in rapido invecchiamento. In questi Paesi si prevede che entro il 2050 un lavoratore su 6 avrà più di 65 anni e il numero medio di ‘pensionati’ o inattivi dovrebbe passare da 42 ogni 100 lavoratori nel 2018 a quasi 60 nel 2050”.

Dunque occorre “ripensare l’organizzazione dei sistemi sanitari per adeguarli ai nuovi bisogni della popolazione, garantendone la sostenibilità. Mettere al centro i pazienti, attraverso una medicina personalizzata e una organizzazione nell’erogazione delle cure, secondo logiche più vicine ai bisogni dei cittadini”. L’innovazione e le tecnologie saranno cruciali per favorire una longevità sana. La telemedicina, la teleassistenza e il monitoraggio a distanza consentono infatti, rimuovendo le barriere architettoniche, economiche e geografiche, un accesso più facile ai percorsi di cura e un coinvolgimento completo. Ma, certo, anche la prevenzione giocherà un ruolo importante. A partire dagli stili di vita e da quelli alimentari. Un tema non secondario, nella patria della dieta mediterranea.



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