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Resistere e Creare, per il decennale della rassegna sulla danza alla Tosse si torna alle Origini #adessonews

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Genova. Un ritorno alle Origini della danza in occasione della decima edizione della rassegna Resistere e creare al Teatro della Tosse, che ha in cartellone nomi di grande richiamo e proposte per tutti i gusti.

Origini è appunto il titolo dell’edizione di quest’anno e la direttrice artistica Marina Petrillo (che dirige la rassegna insieme a Linda Kapetanea e Jozef Fruceck) spiega di cosa si tratta: “Ci siamo concentrati sulla base della danza come movimento naturale di animali e bambini senza un pensiero strutturato. Invece che puntare sull’estetizzazione del gesto siamo andati a cercare ciò che comunque appartiene all’uomo, che è più semplice di quello che sembra. Un istinto legato alla necessità di socialità della danza in cui i corpi in una coreografia sono posti anche in contrapposizione con un corpo solo”. Un ritorno, dunque, al movimento ‘essenziale’.

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Il programma è davvero ricco e si comincia questo fine settimana: il 17 ottobre alle 19:30 nei Teatri di S.Agostino- itinerante (Sala Trionfo, Foyer ed esterno) Dance Invasion, un formato performativo site specific di Poetic Punkers (nella foto) collettivo belga. Concept Natalia Vallebona & Faustino Blanchut. Creato e Interpretato da Marianna Moccia, Faustino Blanchut, Kevin Blaser, Natalia Vallebona. Creazione Sonora Tiziano Scali. Attraverso la danza aerea, la break dance, l’acrobazia, la danza contemporanea e il teatro fisico sorprenderanno gli spettatori con irruzioni performative colorate, immersive, spericolate, sfacciate e poetiche.

Il 18 ottobre alle 19 nel Foyer Tonino Conte, Danza e linguaggi della scena – una chiacchierata con gli artisti. Incontro aperto con la Compagnia Tardito Rendina e Overhead Project. Moderano Valentina Barone, Federica Scaglione. Tardito/Rendina e Overhead Project, compagnie di danza che immettono nel loro approccio scenico alla danza elementi di teatro e circo, si confrontano sulla necessità e il significato di attingere a molteplici linguaggi per arrivare a definire la propria cifra estetica, spesso ristretta nella necessità di corrispondere alla sola coreografia. Con la moderazione di Federica Scaglione (Birdmen Magazine) e la partecipazione estesa ad altri coreografi e operatori delle arti performative, una tavola rotonda a risposte multipla per stimolare un confronto sul tema dell’ibridazione artistica e condividerne i differenti significati.

Il 19 ottobre alle 16:30 in piazza Inferiore del Roso e alle 22 nel Foyer Tonino Conte, Karingana wa Karingana, un progetto di Roberto Castello. Co-creazione e interpretazione di Ernesto Aleixo e Alberto Nhabangue. Musica originale Stefano Giannotti. Traduzione simultanea Mariano Nieddu. L’espressione “Karingana wa karingana” in shangana, la lingua più parlata tra le tante che si usano a Maputo ,capitale del Mozambico, equivale al nostro “C’era una volta” e dà il titolo a un progetto nato proprio in quella città, nell’arco di 10 giorni di prove nel grande, fatiscente ma estremamente fascinoso Teatro Scala. È sul palcoscenico di quel teatro che Alberto Nhabangue, Ernesto Aleixo e Roberto Castello si sono incontrati per la prima volta, hanno ascoltato insieme le estrose e inusuali musiche composte appositamente da Stefano Giannotti e hanno immediatamente iniziato a montare lo spettacolo, senza sapere assolutamente nulla l’uno dell’altro, o essersi mai visti, né parlati.
Il frutto del lavoro è stato poi mostrato per la prima volta la mattina dell’undicesimo giorno, in una piazzetta del problematico quartiere di Mafalala, davanti a un paio di italiani espatriati, una piccola folla di bambini deportati lì per l’occasione e Manuela Soeiro, attrice e regista 80enne, autentico monumento vivente del teatro mozambicano che, dopo avere stoicamente assistito sotto un sole feroce, ha suggerito Karingana Wa Karingana come titolo dello spettacolo.
Un progetto appassionante che è stato possibile realizzare grazie a Boarding Pass Plus, un bando del ministero della Cultura che Aldes, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Khani Khedi hanno vinto, proponendo un progetto di cooperazione culturale alla pari che prevedeva che Roberto Castello realizzasse a Maputo due micro produzioni realizzate nella logica di “Tempi Moderni”, ovvero del più rigoroso risparmio; micro spettacoli destinati a essere presentati gratuitamente in spazi privati come aie, corti e cortili chiedendo agli spettatori come contropartita, di ricambiare l’impegno di artisti, finanziatori e organizzatori portando beni di prima necessità, raccolti sul posto da volontari (a Capannori della Caritas) per essere poi immessi nel circuito della solidarietà sociale.

Un sistema che trasforma ogni serata in una piccola festa cui partecipano vicini di casa, parenti, amici, turisti, passanti occasionali e che rende “Tempi Moderni” un laboratorio di sperimentazione unico alla ricerca di un teatro popolare d’arte contemporaneo inclusivo.
Un sistema che verrà replicato anche in occasione delle due restituzioni in programma a Genova, in virtu’ della collaborazione ormai consolidata con Resistere e Creare e grazie a una rete di solidarietà attivata su territorio che vedrà coinvolti: Emporio Solidale Genova, per il ritiro e la ridistribuzione dei generi alimentari donati dal pubblico; Comitato per Prè, comitato di quartiere che ospiterà la replica pomeridiana dello spettacolo in Piazza Inferiore del Roso.

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Intorno allo spettacolo il 20 ottobre dalle 10 alle 13 al Teatro del Ponente Masterclass di Limbondo con Ernesto Aleixo. Per tutti. Al costo di 25 euro. Info e prenotazioni: info@dansensembledeos.com. Nella cultura Maconde è una danza che si esegue nelle situazioni di gioia e di festa. Tradizionalmente è accompagnata da musiche e da canti in lingua “ximakonde”.

Sempre il 19 ottobre, ma alle 18:30, ai Luzzati Lab Swan. Ideazione e interpretazione di Aldo Rendina. Accompagnamento alla creazione Federica Tardito musiche da Swan Lake di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Elaborazione musicale Alessandro Achilli. Co-produzione eUROPA tEATRI e Associazione Sosta Palmizi. Swan è chiuso solo nella sua stanza e cova quel bisogno di fantastico, surreale. Un uomo che dà spazio a qualcosa di assurdo, inconsueto, sogni e piccole magie, entrando in più stanze della propria anima. Ne emerge l’innocenza, la parte fanciullesca, che gioca scavalcando l’età, insieme al bisogno di evasione e ribellione. Sullo sfondo un lago, dalla superficie increspata, dal quale emergono nuovi, differenti cigni. Inevitabile lo scontro con i miti contemporanei e l’immortalità. Aldo Rendina approccia il Lago dei Cigni come moto per rinascere, fedele a nessuna versione. Cercando tra i segni conosciuti, una via personale, persa tra ironia e intimità, da cui emerge un forte spirito gioioso, espresso dal gioco e dalla libertà.
Intorno allo spettacolo il 20 ottobre dalle 10 alle 17  ai Luzzati Lab “Dalla presenza all’ironia” a cura di Federica Tardito e Aldo Rendina. Laboratorio gratuito per tutti. Info e iscrizioni: proposte.progetti@teatrodellatosse.it. Riscoprire il corpo, come un territorio da perlustrare risvegliando sensibilità e immaginazione. Lasciarsi andare, scavalcando convinzioni di sé, curiosi e desiderosi di giocare in leggerezza. Il laboratorio é rivolto a tutti coloro che hanno il desiderio di allentare i confini di una seriosa tenuta. Non è indispensabile essere danzatori o attori.

Il 19 ottobre alle 20:30 nella sala Trionfo la prima nazionale di Blueprint. Performance creata da Mijin Kim, Leon Börgens. Coreografia: Tim Behren. Composizione musicale: Simon Bauer. Tim Beheren e Overhead Project tornano in scena con la prima nazionale di uno straordinario pas de deux, in cui la danzatrice Mijin Kim e l’acrobata Leon Börgens navigano in schemi umani di incontro e intimità, giocando con gesti di invito, confronto e provocazione. Un pas de deux in cui circo contemporaneo e danza vanno di pari passo. Con umorismo e un insolito repertorio di movimenti, la compagnia di Colonia capovolge letteralmente le idee esistenti del duo di ballerini. I due virtuosi mettono alla prova i limiti della loro forza fisica fino allo sfinimento e dirigono abilmente il nostro sguardo attraverso lo spazio scenico. Scivolano sui movimenti e sulle parti del corpo che inconsciamente modellano le nostre interpretazioni delle persone. Le strutture di base della comunicazione umana vengono rimescolate e riorganizzate in una gamma che si estende dalla cura, alla lussuria, alla brutalità.

Biglietti: Dance Invasion 10 euro, Karingana wa Karingana offerta generi alimentari non deperibili, 2 euro; Swan 18 euro, Blueprint 18 euro. Carnet nominale per tutti gli spettacoli della rassegna 80 euro. Riduzioni per scuole danza, gruppi (almeno 15 persone) contattando promozione@teatrodellatosse.it.

Anticipazioni sul programma

Il calendario è fitto e ricco. Tra i titoli da non perdere Gli Anni, premio Ubu 2023 come miglior spettacolo di danza, nella sala Aldo Trionfo in programma il 31 ottobre (ore 20:30). Marco D’Agostin l’ha pensato per Marta Ciappina, premio Ubu 2023 come miglior attrice/performer. Un’interprete unica nel panorama della danza italiana per itinerario artistico e peculiarità tecniche Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo insieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto. Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo.

Il 16 novembre alle 20:30 nella Sala Trionfo, Semâ, la danza vorticosa dei dervisci rotanti, dà il titolo a questa nuova produzione della Compagnia Linga che arriva a Genova in prima nazionale. Alle 22 segue in sala Agorà Verso la specie (replica il 17 alle 20:30), con Claudia Castellucci, premiata alla Biennale di Venezia 2020 con il Leone d’Argento. ll titolo contiene un programma coreografico: risalire all’impulso primitivo della danza, osservando e riformando il ritmo che si manifesta nella natura animale, vegetale, minerale e nell’industria umana. Risalire all’origine della danza per rivivere quell’impeto che spinge a riformare il tempo, a liberarlo dalla strettoia della cronologia. Perciò l’origine è qui perfettamente coincidente con il presente e con l’immediato.

Nel 2025 un grande ritorno: quello della Caroline Carlson Company con Islands: assoli e passi a due ispirati dagli elementi della natura e dai comportamenti umani cui il pubblico assisterà in sequenza.

Lintero programma si può consultare qui.

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