A Vercelli si torna a parlare di glifosato, tra gli erbicidi più diffusi al mondo. Il ricorso alla sostanza è in fase di valutazione da parte dell’amministrazione comunale: ad oggi non si può utilizzare per effetto di una mozione approvata in Consiglio durante il mandato dell’ex sindaca Forte. Ma la giunta è cambiata, e guardando i conti pubblici, ci si è accorti che il costo del taglio delle erbacce, nelle modalità permesse oggi, è troppo oneroso: ad oggi le infestanti vengono eliminate con il taglio meccanico, ma – parola di sindaco e assessore all’Ambiente – ogni passaggio prevede una spesa di 100.000 euro circa.
Ma non è solo una questione di costi: sempre ieri, durante il punto stampa in Sala Baiardi, il sindaco Roberto Scheda ha evidenziato il fatto che Vercelli «è una delle città più verdi d’Italia».
Vercelli città verde
Ciascuno dei 47.000 abitanti è «proprietario» di 40 metri quadrati di verde. C’è poi un altro fattore che va tenuto in considerazione. L’ha specificato Antonio Prencipe: «La gramigna e le infestanti hanno messo radici importanti sui marciapiedi, e pulire 250.000 metri quadrati di terreno comporta un grande impegno economico. Ma i risultati non ci sono».
Ecco quindi l’ipotesi, confermata ieri in Comune, di rivedere i provvedimenti del passato che non autorizzano l’utilizzo di certi erbicidi, tra cui il glifosato. «Tutto quel verde – ha detto Scheda – dobbiamo mantenerlo. Il divieto di uso di determinati fitosanitari è un capitolo superato dagli scienziati e dalla Comunità Europea. Noi a Vercelli siamo una mosca bianca. Ovviamente l’uso è da prendere in considerazione in base alle normative». Prencipe ha detto che il tema «dovrà essere affrontato con intelligenza, ascoltando cosa ci dice la letteratura scientifica». Rivedere quindi le modalità di taglio dell’erba, ad oggi solo di tipo meccanico, ma tutelando la salute pubblica.
Il dibattito
Il tema ha tuttavia suscitato molte discussioni in Consiglio a Vercelli. Così come in altre città: ad Alessandria in estate ha tenuto banco tra Pd e Fdi la diatriba sulle autorizzazioni ad usare il glifosato sui marciapiedi cittadini. I Dem vercellesi attendono di conoscere eventuali decisioni della giunta, e nel frattempo commentano: «La scelta presa nel 2016 dall’aamministrazione del centrosinistra di mirare ad una gestione del verde più sostenibile, dopo una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio, aveva avviato un percorso mirato a tutelare la salute e l’ambiente in un territorio in cui la qualità dell’aria è già un problema. Qualora la destra – precisa il capogruppo Alberto Fragapane – scegliesse di abbandonare questa strada, assisteremmo ad un passo indietro, a scapito della salute e dell’ambiente. Problemi che peraltro sono rimasti invariati in questi mesi. Monitoreremo le prossime scelte di giunta, che peraltro non ha inserito alcun riferimento a queste azioni nelle linee programmatiche, così come in campagna elettorale. Parrebbe strano vedere un tale cambio di orientamento, dopo che proprio il sindaco Scheda e l’assessore Campominosi lo scorso mandato, come consiglieri, avevano firmato una mozione che andava nella direzione opposta». Anche Gian Piero Godio (Legambiente) attende prima di sbilanciarsi. «Ma le alternative al glifosato ci sono – dice -, ad esempio erbicidi già usati in agricoltura biologica, o disseccanti non considerati diserbanti, o altre sostanze che eliminano le erbacce senza nuocere alla salute. Sulle aiuole salgono cani, gatti e bimbi. Se si usano nei campi, non vedo perchè non si possano usare anche in città».
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