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I riconoscimenti alla Sicilia della Guida Slow Wine 2025 #finsubito prestito immediato


16 Chiocciole, 12 Bottiglie, tre Monete, 51 Top Wine: questi i riconoscimenti assegnati in Sicilia dalla Guida Slow Wine 2025, disponibile dal 23 ottobre in libreria e sullo store online di Slow Food Editore.
Unico caso tra le pubblicazioni di settore,- si legge in una nota stampa –  la quindicesima edizione è una guida corale, realizzata da 252 collaboratori che visitano tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino Quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale.
La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture. Oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura.
Mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.Slow wine 2025

La Sicilia vista da Slow Wine

Rilevante è la presenza dei vini dell’area etnea, con una predominanza dei rossi sui bianchi, soprattutto se si prende a riferimento la superficie vitata. Le tre annate 2023, 2022 e 2021, pur diverse dal punto di vista climatico, sono accomunate dalle difficoltà che i produttori hanno dovuto affrontare per salvaguardare la qualità delle uve e il patrimonio viticolo.
Con le dovute eccezioni, i Nero d’Avola occidentali ci sono sembrati in leggero arretramento. Mentre quelli orientali hanno guadagnato in leggerezza, risultando più dritti e acidi.

I Catarratto di montagna e quelli da vecchie vigne hanno dimostrato una maggiore tenuta, riuscendo a esprimere con forza la loro impronta geologica e varietale.
I Grillo, salvo poche eccezioni, hanno perso in tensione acida e vena salina, apparendo un po’ più “grassi” e meno incisivi.
In ripresa i vini da Frappato e i Cerasuolo di Vittoria, che hanno riacquistato parte delle sfaccettature territoriali perse nelle precedenti annate.
Gli Etna Rosso si dividono in due categorie: una che tende alla rotondità e all’appiattimento delle diversità, e un’altra, più interessante, che cerca succo e tensione gustativa.

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Sono gli Etna Bianco, invece, a confermare ancora una volta le ultime, ottime prestazioni. Salmastri e aromatici i bianchi delle isole minori, nonostante la drastica riduzione delle quantità registrata nel 2023.
Chardonnay e Syrah in discreta forma, così come i vini da perricone. Piacevoli sorprese dai blend di uve rosse autoctone, che si distinguono per bevibilità e impronta gastronomica.

Di pari passo è cresciuto l’interesse per i vini rifermentati e per i vini rosa, così come per i Passiti e i Marsala, questi ultimi in particolare nelle tipologie “Altogrado” e “Perpetuo”. Ma anche nei Vergine, dove il tempo, ingrediente fondamentale ma costoso, è cruciale.
Gli “orange wines” stanno perfezionando la loro identità, diventando più nitidi, con personalità, spontaneità e tensione gustativa.
In sostanza, la viticoltura siciliana sta cominciando a sentire gli effetti del cambiamento climatico? È necessario rivedere o ripensare la gestione della vigna e, di conseguenza, del vino? Non c’è dubbio che queste siano questioni su cui i produttori stanno riflettendo seriamente.

La presentazione di Slow Wine 2025

Sabato 19 ottobre a Milano, negli ampi spazi di Superstudio Maxi, si svolge la presentazione nazionale dedicata alle cantine premiate, ai giornalisti e ai collaboratori della guida. Si comincia alle 10 con il convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente. Lo stato dell’arte di un settore in rapido cambiamento, un tema esplicitato anche nei video realizzati durante le visite in azienda dei collaboratori e inseriti con QR Code nelle singole schede in guida.
A partire dalle 14 e fino alle 20, segue la grande degustazione aperta al pubblico. Oltre 470 banchi di assaggio con la presenza diretta dei produttori, e oltre 1000 vini da assaggiare.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025.
Sono 23 le aziende siciliane che hanno confermato la loro partecipazione alla degustazione del 19 fino a oggi.

Slow Wine 2025 in breve


La guida Slow Wine porta avanti il progetto rivoluzionario per cui è nata nel 2011. Cioè contribuire al cambiamento dell’agricoltura attraverso il racconto fatto sul campo. E la creazione di momenti di confronto e scambio, come la Slow Wine Fair di Bologna, che fungano da incubatori di nuove idee e progetti concreti.

Tuttavia, oggi tre fenomeni stanno rallentando questo processo virtuoso. Il cambiamento climatico, che ha messo sotto pressione un sistema agricolo consolidato, provocando danni gravi e diffusi alla produzione. La mancanza di manodopera, poiché l’Italia è sempre meno competitiva dal punto di vista economico. Fatto che spinge molti lavoratori stranieri, spesso gli unici disposti a svolgere lavori fisicamente impegnativi, a trasferirsi in Francia o Germania. Infine, i contributi europei al biologico diminuiti, e le limitazioni più stringenti all’uso di rame, che impattano su chi segue questo approccio.

Quale dovrebbe essere dunque il ruolo di una guida pubblicata da un’associazione che definisce la qualità di un prodotto con tre semplici aggettivi, buono, pulito e giusto? La risposta per Slow Wine è semplice: rompere gli schemi e alzare l’asticella.

I numeri di Slow Wine 2025

25.700 vini assaggiati. 1185 cantine che praticano agricoltura biologica/biodinamica certificata o sono in conversione. 144 nuove cantine in guida. 245 Chiocciole, le cantine buone, pulite e giuste. 183 Bottiglie, le cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica. 59 Monete, le cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo.
177
locali del Bere Slow. 277 video delle visite in cantina visualizzabili attraverso il QR Code. 448 cantine che offrono ospitalità. 488 cantine che offrono ristoro. 973 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini.

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