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Manovra 2025, in arrivo aiuti alle famiglie e bonus in busta paga: le novità #finsubito prestito immediato


Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle misure della manovra per il biennio 2024-2025. Secondo fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), la manovra prevede interventi per circa 30 miliardi di euro nel 2025, 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Le principali coperture della manovra arriveranno dai contributi del settore bancario e assicurativo, oltre che da misure di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica. Il governo ha previsto interventi su diversi fronti, dal bonus neonati alle pensioni, fino a nuove risorse per il settore sanitario.

Aiuti alle famiglie, via al bonus nascite da mille euro

Il ministro Giancarlo Giorgetti lo aveva annunciato fin dall’inizio che uno degli obiettivi principali della nuova manovra economica sarebbe stato il sostegno alla natalità e alle famiglie. Ora abbiamo anche la conferma; come l’introduzione di un sistema di detrazioni fiscali che tiene conto del numero di familiari a carico: più numerosa è la famiglia, maggiori saranno le detrazioni. Anche se non si tratta ancora del quoziente familiare, è un passo verso quella direzione. Inoltre, verrà introdotta una “Carta per i nuovi nati”, con un bonus di mille euro per ogni bambino nato, riservato alle famiglie con un Isee fino a 40mila euro.

Saranno potenziate le misure per i congedi parentali e il bonus asilo nido, mentre le somme legate all’assegno unico saranno escluse dal calcolo dell’Isee. La carta prepagata “Dedicata a te”, destinata all’acquisto di beni alimentari e di prima necessità, sarà rifinanziata con altri 500 milioni di euro anche per il 2025.

Confermati gli incentivi per l’assunzione di giovani e donne al Sud

È stata confermata la deduzione al 120% per le nuove assunzioni, che sale al 130% per le categorie più vulnerabili, tra cui disabili, giovani under 30 beneficiari degli incentivi occupazione, madri con almeno due figli e donne vittime di violenza. Inoltre, i congedi parentali all’80% saranno estesi da due a tre mesi.

Sempre in tema lavoro, sono stati stanziati 3,5 miliardi di euro nell’area sanità, principalmente per medici e infermieri per incrementare il personale, migliorando nel contempo le retribuzioni. Le risorse destinate serviranno anche a finanziare il rinnovo dei contratti, con un’importante allocazione per il prossimo biennio, allineata alla crescita del Pil nominale.

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Sono previste anche risorse, da definire, per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione per lo stesso periodo. Infine, è stato confermato il mantenimento del cuneo fiscale e contributivo.

Pensioni, c’è la possibilità di andare via dopo dal lavoro (con un assegno più alto)

La legge di Bilancio conferma anche per il 2025 i metodi di pensionamento anticipato introdotti l’anno scorso, come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Verranno confermati i bonus per chi posticipa il pensionamento, e ci saranno nuove misure per incentivare la previdenza integrativa, incluso un nuovo semestre di silenzio-assenso per il conferimento del Tfr ai fondi pensione.

Sono poi previsti ulteriori interventi per incentivare, su base volontaria, i lavoratori pubblici e privati con i requisiti per andare in pensione a rimanere nel mercato del lavoro. Si prevede un sistema simile al bonus Maroni, che offre un riaccredito del 9,19% dei contributi del lavoratore che ha già raggiunto l’età pensionabile, consentendo di continuare a lavorare con uno stipendio leggermente aumentato. Per i dipendenti pubblici, potrebbe essere introdotta la possibilità di restare in servizio fino a 70 anni.

Bonus di 100 euro in busta paga

Il governo ha poi deciso di confermare il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione delle aliquote Irpef. Non si tratta di una semplice proroga, ma di una scelta volta a rendere queste misure permanenti, assicurando così una riduzione delle tasse per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro l’anno.

Secondo le stime, il risparmio mensile potrebbe superare i 100 euro, con variazioni in base alla fascia di reddito. Una novità importante è l’introduzione di una zona “cuscinetto” per i redditi tra 35mila e 40mila euro, che consentirà di estendere gradualmente il beneficio fiscale, evitando un brusco aumento della tassazione per chi supera la soglia dei 35mila euro.

Lo sgravio contributivo in busta paga verrà mantenuto per i lavoratori con redditi inferiori a 20mila euro annui, con una riduzione del 7% sui contributi previdenziali. Per chi guadagna di più, lo sgravio si trasformerà in un rafforzamento delle detrazioni Irpef, che si tradurrà in una riduzione diretta delle tasse sul reddito da lavoro dipendente. Nella fascia di reddito compresa tra 20mila e 25mila euro, lo Stato continuerà a coprire il 7% dei contributi, mentre per i redditi tra 25mila e 35mila euro lo sconto scenderà al 6%. Questo meccanismo graduale ha l’obiettivo di evitare lo “scalone”, che spesso ha disincentivato i datori di lavoro dal concedere aumenti salariali, poiché superare certe soglie avrebbe comportato una penalizzazione economica per i lavoratori.

Nuovo bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazioni per la prima casa resterà al 50% almeno fino al 2025. L’aliquota, che avrebbe dovuto scendere al 36% a partire da gennaio del prossimo anno, sarà prorogata di un anno grazie alla decisione del Consiglio dei ministri. Tuttavia, la proroga riguarderà solo i lavori di ristrutturazione per le prime case, mantenendo la detrazione distribuita su 10 anni. La possibilità di mantenere il bonus al 50% era stata anticipata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che aveva dichiarato: “Penso che si possa fare, compatibilmente con le risorse”. Per le seconde case, invece, il bonus ristrutturazioni sarà confermato con una detrazione ridotta al 36%, come già previsto.

Inoltre, si prevede un aggiornamento delle rendite catastali per gli edifici che hanno beneficiato del Superbonus, e il governo intende intensificare la ricerca delle cosiddette “case fantasma”, ossia immobili esistenti ma non denunciati al Catasto.

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Confcommercio: “Bene le conferme degli interventi di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro

Soddisfatta Confcommercio, soprattutto per le proposte a tema lavoro all’interno della Manovra, come le misure di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, gli interventi per la detassazione di premi di produttività e fringe benefits, la super-deduzione per assunzioni a tempo indeterminato, la decontribuzione per l’occupazione di giovani e donne nel Mezzogiorno, la decontribuzione Zes e l’incentivazione all’autoimpiego.

“Quanto all’Irpef – prosegue la nota – occorre il massimo impegno per pervenire, anche con il supporto degli esiti del concordato preventivo biennale, all’attesa riduzione al 33% della seconda aliquota. Andranno, inoltre, attentamente valutati gli impatti del processo di riordino delle spese fiscali attraverso l’applicazione di un meccanismo di “quoziente familiare”, della revisione delle accise e dei rivisti bonus per ristrutturazioni edilizie. Importanti l’impegno per l’allineamento delle risorse per la sanità con la crescita del Pil nominale e, sul versante previdenziale, l’incentivazione della permanenza al lavoro”.



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