VITTORIO VENETO (TREVISO) – «La città di Vittorio Veneto non può permettersi di perdere questo patrimonio: bisogna fare uno sforzo per trovare le risorse necessarie» l’appello del presidente del consiglio comunale Alessandro De Bastiani. La notizia che la collezione degli scritti di Da Ponte, raccolti in mezzo secolo di ricerche in Europa e in America dal serravallese Giampaolo Zagonel, è in vendita ha scosso la città e in particolar modo la politica. Per il presidente del consiglio comunale quel patrimonio deve rimanere a Vittorio Veneto, città di Da Ponte, città anche di Zagonel, città che però – va ricordato – nei decenni ha snobbato il librettista di Mozart, più famoso in America che qui, e che solo di recente ha avviato una serie di iniziative a sua memoria.
MEZZO SECOLO DI STUDI
«Voglio che i miei 50 anni di studi rimangano assieme – le condizioni date da Zagonel a chi cura la vendita -voglio che la collezione venga collocata in un unico posto e voglio che rimanga in Veneto. Inoltre ho 85 anni e sto ancora bene, quindi non voglio che la vendita avvenga dopo la mia morte, perché intendo controllare dove va a finire». La notizia è finita anche all’attenzione dell’amministrazione comunale. «Stiamo facendo delle valutazioni, considerata l’enorme importanza culturale del patrimonio in questione» afferma in merito l’assessore alla cultura Enrico Padoan. Ma che Zagonel volesse vendere quel patrimonio di scritti, ora conservati nella sua biblioteca di casa, non è una cosa nuova: in passato li aveva proposti anche al Comune di Vittorio Veneto. A rivelarlo è De Bastiani. «È da tanto tempo che Giampaolo Zagonel propone al Comune l’acquisizione della sua biblioteca personale riguardante Lorenzo Da Ponte – afferma il presidente del consiglio comunale, che come editore ha dato alle stampe i libri curati da Zagonel sul librettista cenedese – Con questo articolo uscito sul Gazzettino, la proposta è formalizzata ed è allargata alle istituzioni culturali di tutto il Veneto». Il timore è che altri, più consapevoli del valore di quel patrimonio e con più possibilità economiche, si facciano avanti.
LA GENESI
«La città di Vittorio Veneto non può permettersi di perdere questo patrimonio – avverte il presidente del consiglio comunale -. Si tratta di una raccolta unica e fatta oggetto di consultazione di studiosi provenienti da prestigiose università da ogni parte del mondo. Servirà uno sforzo per trovare le risorse necessarie, affinché il fondo bibliotecario diventi definitivamente patrimonio della città di Vittorio Veneto». Il valore della collezione è molto elevato: chi ne cura la vendita non lo ha specificato, ma va oltre i 100mila euro.
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