A Bologna stanziati 900. 000 euro per rendere le periferie più inclusive
A Bologna stanziati 900. 000 euro per rendere le periferie più inclusive. Il Comune ha vinto un bando del Ministero con 13 enti del Terzo Settore
Approfondimenti
17 ottobre 2024
Bologna – A Bologna è ai nastri di partenza un nuovo pacchetto di azioni mirate a promuovere l’autonomia e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, attraverso la realizzazione di attività di formazione e promozione dell’inserimento lavorativo. Si tratta del progetto Periferie inclusive, finanziato attraverso un bando del ministero per le Disabilità vinto dal Comune: sono stati assegnati 783.985 euro a cui si aggiungono 87.109 euro di cofinanziamento a carico dell’amministrazione, per un totale di 871.095 euro a disposizione.
Le attività, spiega Palazzo D’Accursio, sono state definite attraverso un percorso di coprogettazione che ha coinvolto 13 enti del terzo settore riuniti in tre diversi raggruppamenti temporanei. Gli interventi, come previsto dal bando, si concentreranno nelle aree periferiche urbane e in particolare sono stati individuati i quartieri Borgo Panigale-Reno, Navile, San Donato-San Vitale e Savena. Il progetto mira da un lato a rafforzare gli interventi rivolti alle persone già in carico al Servizio sociale per la disabilità, dall’altro a intercettare una platea più ampia di persone. “Una buona notizia”, dice in conferenza stampa l’assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, sottolineando che i fondi a disposizione “ci consentiranno di mettere in campo azioni ulteriori rispetto alle tante già in essere nel sistema dei servizi e nella rete delle associazioni che si occupano di disabilità”.
Questo con un’attenzione mirata per le aree periferiche, “perchè nelle zone che mostrano indici di fragilità maggiori di altre- aggiunge l’assessore- il rischio di isolamento e discriminazione sociale delle persone con disabilità è ovviamente più alto”.
Gli strumenti previsti, illustrati in conferenza stampa dai rappresentanti degli enti capofila dei raggruppamenti (Emiliano Vesce per la Cooperativa sociale Bologna integrazione, Claudia Parisini per It2 e Simonetta Donati per Csapsa) comprendono: attività di valutazione delle capacità lavorative e di orientamento al lavoro; percorsi formativi per le competenze trasversali, digitali e di accessibilità comunicativa; laboratori produttivi, artistici ed espressivi; tirocini formativi e lavorativi; attività di socializzazione, mirate ad accrescere le opportunità di inclusione sociale.
Il progetto si basa su “un processo di costruzione, che non è terminato e verrà portato avanti per l’intero arco del progetto- sottolinea Sabrina Sessa del Servizio sociale per la disabilità- evidenziando la capacità di relazione degli enti del terzo settore perché i raggruppamenti sono costituiti da sei, da cinque e da due enti, quindi, c’è la forza del terzo settore di mettersi insieme”.
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