A poco più di due mesi dalla fine dell’anno, arriva una buona notizia: sarà un Natale più ricco per gli italiani, ma non per tutti.
È in arrivo un’indennità una tantum che sarà riconosciuta solo ad alcuni, visto che per averla sarà necessario rispettare determinati requisiti.
Il Governo Meloni ha approvato per il 2024 il bonus tredicesima 2024: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, a chi spetta, come averlo e quando riceverlo.
Bonus tredicesima 2024: cos’è e come nasce
Il bonus tredicesima 2024, noto anche come “bonus 100 euro” o “bonus Natale”, affonda le sue origini nei mesi passati.
Già a fine aprile 2024, il Consiglio dei Ministri aveva dato il via libera, in fase preliminare, a un decreto legislativo per attuare la legge delega sulla riforma fiscale del 2023.
Quest’ultima tra le altre cose prevedeva una misura una tantum in favore di determinati lavoratori, da erogare a gennaio 2025 e per questo chiamata anche “Bonus Befana”.
Il Governo ha deciso di anticipare l’erogazione di questo bonus al 2024 e nel Decreto Omnibus del 9 agosto 2024, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143, è stato introdotto il bonus Natale, pensato per offrire un sostegno economico alle famiglie italiane, ma non a tutte.
Si tratta di un’indennità una tantum per l’anno 2024, erogata non in misura fissa, ma in rapporto al periodo di lavoro, da cui dipenderà quindi la somma precisa spettante.
L’importo, invece, non subirà modifiche in base al tipo di contratto, quindi sarà uguale sia per quello a tempo determinato che indeterminato, così come sarà il medesimo a prescindere dall’articolazione dell’orario di lavoro, ad esempio part-time orizzontale, verticale o ciclico.
Da evidenziare, inoltre, che il bonus di Natale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF e non sarà quindi soggetto ad alcuna tassazione.
Il Bonus tredicesima 2024 vale anche per i pensionati?
Per sapere con precisione a chi spetta il bonus 100 euro, è utile fare riferimento alla circolare dell’Agenzia delle Entrate 2024, e si tratta nel dettaglio della n.19/E.
Nel documento, pubblicato lo scorso 10 ottobre, sono fornite tutte le indicazioni, con particolare riferimento alla platea dei beneficiari, ai requisiti necessari e alle istruzioni operative per ottenere il bonus tredicesima 2024.
L’erogazione avverrà in favore dei lavoratori dipendenti, ma solo di quanti si trovano in particolari condizioni economiche e familiari, come spiegheremo a breve.
Viene altresì specificato che l’indennità è riconosciuta anche a chi svolge un lavoro dipendente a domicilio, mentre sono esclusi i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, così come definiti dall’articolo 50 del TUIR.
Nell’indicazione dei redditi di lavoro dipendente pertanto sono esclusi quelli contenuti nel comma 2, lettera a) dell’articolo 49 del TUIR, vale a dire “le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati”.
Bonus 100 euro: i requisiti richiesti
Non tutti i lavoratori dipendenti potranno richiedere il bonus natalizio, ma solo coloro che rispettano congiuntamente i tre requisiti previsti:
-
reddito;
-
situazione familiare;
-
imposta lorda.
Reddito
il reddito complessivo nell’anno d’imposta 2024 non deve essere superiore a 28.000 euro, e nella determinazione del suddetto reddito si tiene conto anche:
-
dei redditi assoggettati a cedolare secca;
-
dei redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfettario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni;
-
della quota di agevolazione ACE;
-
delle mance assoggettate a imposta sostitutiva;
-
della quota esente dei redditi agevolati (ad esempio quelli rientranti nel regime impatriati o relativi al rientro dei cervelli).
Non concorre, invece, il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze.
Situazione familiare
Il lavoratore dipendente deve avere fiscalmente a carico il coniuge ( non legalmente ed effettivamente separato) e almeno un figlio (anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato).
In caso di nucleo monogenitoriale, il bonus 100 euro sarà riconosciuto al lavoratore dipendente che ha il figlio fiscalmente a carico.
Imposta lorda
Il terzo requisito prevede la verifica della capienza fiscale, ossia che l’imposta lorda da pagare sui redditi 2024 superi l’importo delle detrazioni spettanti.
Come fare domanda per il bonus tredicesima?
Il bonus tredicesima non è erogato automaticamente agli aventi diritto, ma deve essere richiesto dal lavoratore al proprio datore di lavoro.
La richiesta dovrà avvenire presentando un modulo nel quale si autocertifica il possesso dei requisiti previsti, unitamente all’indicazione del nominativo e del codice fiscale del coniuge e di almeno un figlio fiscalmente a carico, o solo di quest’ultimo in caso di nucleo monogenitoriale.
Chi nel corso del 2024 ha svolto più attività, dovrà presentare la domanda del bonus all’ultimo datore di lavoro, avendo cura di allegare alla dichiarazione sostitutiva anche le certificazioni uniche dei precedenti rapporti di lavoro.
Bonus tredicesima 2024: quando arriva?
Il bonus 100 euro è erogato dal sostituto di imposta insieme alla tredicesima mensilità, quindi nel mese di dicembre, ed è successivamente recuperato sotto forma di credito da utilizzare in compensazione.
Nel caso in cui il lavoratore dipendente, pur avendone diritto, non dovesse percepire il bonus, ad esempio per mancata presentazione della dichiarazione sostitutiva o per l’assenza di un sostituto d’imposta, come nel caso dei lavoratori domestici, potrà richiederlo nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2024 da presentare nel 2025.
Lo stesso avverrà per chi dovesse aver terminato l’attività lavorativa nel corso del 2024, a patto che siano rispettati i requisiti previsti per l’accesso al bonus.
Infine, è compito del datore di lavoro verificare la spettanza dell’indennità, e in caso di indebita erogazione, toccherà sempre a lui provvedere a recuperare le somme erogate tramite conguaglio a debito.
Laddove questo non fosse più possibile, la restituzione delle somme indebitamente ricevute avverrà nella successiva dichiarazione dei redditi.
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