Luca Bovicelli è intervenuto con gli amici nelle zone più colpite: «Credo sia un dovere, ho avuto la fortuna di avere la casa intatta, ma per tanti non è stato così»
«È per la nostra città, è per persone che vivono o lavorano a poca distanza da casa nostra. Sarebbe potuto succedere anche a noi, che invece, fortunatamente, non abbiamo avuto nessun danno». Luca Bovicelli, all’ultimo anno del liceo Minghetti, è uno dei giovanissimi che dall’altro giorno ha deciso di mettere a disposizione degli alluvionati il proprio tempo, la propria forza e anche un pizzico di buon umore in un momento quanto mai difficile per Bologna. «Credo sia giusto, un dovere, per chi può, fare la propria parte — ha aggiunto —, un gesto semplice ma importante che, se fossi stato dall’altra parte, cioè colpito dai danni delle piogge, dell’acqua e del fango, mi avrebbe fatto piacere ricevere a mia volta. Mi avrebbe fatto sentire meno il peso della situazione e mi avrebbe anche tirato su un po’ di morale». Ed è proprio quanto ha cercato di fare insieme a una decina di amici e coetanei lunedì: tutti quanti hanno risposto alla chiamata d’aiuto di un’amica di famiglia di uno di loro che, per caso, lo stesso Luca ha poi riconosciuto come la sua maestra della scuola elementare.
Vi chiamano angeli del fango.
«Ma io credo sia un dovere in questa situazione così difficile per persone che vivono a pochi passi da me, che lavorano nel mio stesso quartiere. Credo sia giusto aiutare chi è in un momento terribile. Io ho avuto la fortuna di avere la casa intatta, ma per tanti amici e non solo non è andata allo stesso modo».
Dove siete andati?
«La cara amica di famiglia di un mio amico, che è venuto insieme a me e a un’altra decina di amici 18enni, ha chiesto una mano per la sua casa in San Mamolo, una delle zone più colpite. Siamo andati da lei ed è stato allora che l’ho riconosciuta nella mia maestra delle elementari. Aveva la taverna e il garage completamente invasi dal fango: abbiamo quindi aiutato a tirare fuori tutto e a pulire, ma tante cose, purtroppo, non si sono salvate. Siamo stati dalla mattina a metà pomeriggio, i proprietari di casa ci hanno offerto il pranzo; si è sentito un forte spirito di collaborazione. Martedì pomeriggio, dopo scuola, abbiamo replicato in zona Saragozza e Andrea Costa».
Anche l’anno scorso siete andati ad aiutare?
«A scuola ci siamo organizzati per andare in Romagna tutti insieme. Quella mattina ho perso il treno e ho dovuto rinunciare, ma questa volta proprio no».
Al rientro a scuola avete parlato di quanto successo in questi giorni?
«Un po’ sì, ma sicuramente lo faremo approfonditamente in futuro. Anche l’anno scorso, dopo l’alluvione che ha colpito soprattutto la Romagna, abbiamo affrontato il tema del cambiamento climatico, della sicurezza del territorio. Sono temi a cui prestiamo attenzione e devo dire una cosa: sono fiero della mia generazione e dei miei amici. Abbiamo fatto, credo, qualcosa di buono».
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