Piacenza ha un ruolo strategico per la posizione che occupa in Emilia Romagna e proprio alla Regione chiede aiuto per un efficace sviluppo economico.
Energia, internazionalizzazione, salvaguardia della montagna, Università: sono tante le richiesta avanzate a Bologna in vista delle ormai imminenti elezioni arrivate venerdì 25 ottobre a “Nel Mirino”.
Una sorta di “manifesto regionale” quello sottoscritto dagli esperti intervenuti nella trasmissione di approfondimento di Telelibertà condotta dai giornalisti Nicoletta Bracchi e Thomas Trenchi: il presidente di Confindustria Nicola Parenti, il presidente di Terrepadane Marco Crotti, il presidente di Confapi Industria Giacomo Ponginibbi e la rappresentante degli studenti universitari del corso di Medicina in inglese Alice Lombardelli hanno stilato un elenco di ciò che può fare la Regione per il nostro territorio.
Parenti punta il dito su “internazionalizzazione e tema energetico, in questo momento dobbiamo favorire l’autoconsumo e quindi il fotovoltaico per andare verso la transizione energetica. Ma c’è anche la montagna va salvaguardata, per farlo serve una politica di defiscalizzazione e di potenziamento delle strutture. Infine, il discorso della manodopera, aiutare le persone nella formazione per farle diventare una risorsa”.
Crotti si è invece concentrato sul mondo agricolo. C’è bisogno di una Regione che sia più vicina a Piacenza – ha spiegato – fare filiera è un altro tema da tenere in considerazione e da Bologna dovrebbero arrivare norme che favoriscano l’innovazione, altrimenti non possiamo essere competitivi sul mercato globale.
Quanto all’energia, credo che a Piacenza non debba essere limitata solo all’acqua, facendo così rischiamo di rimanere indietro. Una nostra eccellenza da salvaguardare? Ce ne sono tante, soprattutto pomodoro, latte e vino, prodotti che la Regione dovrebbe supportare aiutando le aziende del territorio”.
Ponginibbi guarda al futuro, “la Regione può infatti creare le condizioni per investire nell’innovazione aggiungendo iniziative che vadano verso una sburocratizzazione generale. E non dimentichiamo le comunità energetiche, che possono fare tanto e si dovrebbe velocizzare il tutto per crearne il più possibile”.
E gli studenti che cosa chiedono? Secondo l’analisi di Lombardelli “più bandi per agevolare i giovani e magari evitare la fuga dei cervelli. Anche loro vedono nello sviluppo della tecnologia un fattore determinante e, dal mio punto di vista, la telemedicina andrebbe potenziata”.
Si è poi parlato di mobilità. Il presidente di Confindustria Nicola Parenti, il presidente di Confapi Industria Giacomo Ponginibbi e la rappresentante degli studenti universitari del corso di Medicina in inglese Alice Lombardelli lo hanno fatto insieme a Nicola Contardi dell’associazione Pendolari. “Sono presidente da un solo anno e mezzo, ma i problemi dei piacentini che viaggiano sono sempre gli stessi da anni e anni” il commento amaro di quest’ultimo. Quali? “Una criticità su tutte è la direttrice Piacenza-Cremona – ha risposto Contardi – che è debole, così come quella verso Torino e verso la stazione dell’alta velocità di Reggio Emilia, hanno tutte poca frequenza di treni e questo comporta un utilizzo maggiore delle automobili che aumentano l’inquinamento. Anche per chi deve venire a Piacenza c’è troppa poca frequenza, servono per qualsiasi tratta dei treni che ci siano almeno ogni 30 minuti perché Piacenza non deve pensare al ribasso dal punto di vista ferroviario.
Cosa può fare la Regione? Deve avere un ruolo da mediatore per una mobilità sostenibile, dialogare su questo con le altre Regioni”.
Spunto condiviso da Parenti: “I collegamenti con Milano sono aumentati negli ultimi anni, ma bisogna fare ancora di più per portare i trasporti dalla gomma al ferro”. Argomento trasporto-merci affrontato anche da Ponginibbi, “deve essere più su rotaia e, in generale, penso che lo sviluppo dei trasporti pubblici debba andare di pari passo con quello dei privati, specialmente sul piano delle tecnologie”.
“Chiediamo alla Regione scelte più sostenibili su rotaia – la chiosa di Lombardelli – ma anche su bus e tram, oltre a treni regionali che arrivino in orario visto che molti ritardano troppo”.
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