Sì, lo sappiamo che non si dovrebbero mettere a confronto un capoluogo di provincia, con 54mila abitanti, e un Comune con 7300 residenti.
Non è giusto.
E’ una sfida impari: è fin troppo evidente che il capoluogo di provincia riesca a fare le cose molto meglio e molto prima del piccolo Comune.
Non c’è neanche bisogno di dirlo che, se più o meno nello stesso periodo, decidono di avviare un progetto e che, per le curiose sorti del destino, ha anche un costo simile, quello del capoluogo finirà prima e sarà bello, funzionale e, soprattutto, in grado di attirare turisti a frotte.
Tutto quello che avete letto fino ad ora, non vale se il capoluogo di provincia è Teramo e il Comune è Montorio, perché ieri sera a Montorio è stata inaugurata la nuova piazza Diamante, un luogo che non esisteva, nato riqualificando un’area malmessa che ospitava solo un parcheggio coi camper rimasti dal terremoto, e che oggi ospita un parco da 14mila metri quadri e, soprattutto, la più grande fontana danzante in Italia, una trovata che ha già regalato allo splendido borgo una visibilità social impressionante (e gratuita) e che non mancherà di essere un polo attrattivo del turismo.
E se si parla di fontane, il pensiero corre subito a quella (perduta) di piazza Garibaldi, uccisa per far posto a quell’Ipogeo, che mai è piaciuto ai teramani, e che la gianguideria, con un progetto infinito, sta cercando di sistemare.
La nuova piazza di Montorio (fontana compresa) è costata duemilioni e cento, il nuovo Ipogeo costa due milioni e trecentomila euro.
La piazza di Montorio è stata inaugurata ieri, i lavori dell’Ipogeo – promise Jhonny Cavallari – dovevano finire a settembre del 2023.
Ora Teramo può…. intanto Montorio fa.
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