VENEZIA – Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha presentato il calendario 2025 del contributo di accesso alla città antica, insieme agli assessori al Bilancio Michele Zuin e al Turismo Simone Venturini. La misura, volta a gestire i flussi turistici e a contenere il turismo giornaliero, prevede complessivamente 54 giornate di applicazione tra aprile e luglio, rispetto alle 29 del 2024. Il contributo sarà attivo dalle 8:30 alle 16:00.
Nel 2025, chi prenoterà l’accesso entro il quarto giorno precedente alla visita pagherà 5 euro; il contributo salirà a 10 euro per le prenotazioni effettuate a partire dal terzo giorno prima della visita. Il pagamento avverrà tramite una piattaforma gestita da Venis Spa, accessibile via web-app, dove sarà possibile ottenere un QR Code valido come titolo di accesso.
Il contributo di accesso sarà richiesto nei seguenti periodi:
- 18 aprile – 4 maggio (blocco continuativo)
- Weekend e giorni festivi di maggio, giugno e luglio.
Saranno esclusi i residenti, lavoratori pendolari, studenti delle scuole e università di Venezia, e i nuclei familiari di chi paga l’IMU a Venezia mentre saranno esentati: pernottanti in strutture ricettive della città, residenti del Veneto, minori di 14 anni, persone con necessità di cure, forze dell’ordine, e familiari di residenti. Esenzione prevista anche per eventi specifici come il Salone Nautico Venezia e la Vogalonga.
Saranno effettuati controlli ai principali accessi della città e sanzioni amministrative per chi falsifichi documenti o dichiari il falso, con eventuale denuncia penale per violazioni gravi. Le somme non versate verranno recuperate coattivamente, seguendo la normativa tributaria vigente.
Questo sistema di contributo conferma l’impegno della città di Venezia nel preservare l’equilibrio tra l’attività turistica e la qualità della vita dei residenti, posizionandosi come pioniera nella gestione del fenomeno dell’overtourism.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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