Suoni e storie della periferia disagiata. Le voci di chi è rimasto per raccontare che un futuro esiste ancora
«Napoli comincia a Scampia». È il titolo, tanto suggestivo quanto estremamente significativo, dell’evento che ha chiuso la seconda giornata di CasaCorriere Festival 2024. Un talk a mo’ di show musicale e teatrale andato in scena sul grande palco del Teatro di Corte di Palazzo Reale di Napoli, con la fondatrice di Gridas, Mirella La Magna Pignataro, il musicista e scrittore Daniele Sanzone, lo scrittore Maurizio Braucci, i musicisti, Franco Ricciardi, A 67, PeppOh, Maurizio Capone e Bungt&Bangt, la street artist Trisha Palma, per la moderazione della direttrice artistica di CasaCorriere Festival, Laura Valente.
Un evento sui generis, in cui suoni, ritmi e danze popolari della ricca tradizione napoletana hanno vibrato all’unisono durante lo spettacolo teatrale «Sono Nata. La scena delle donne di Forcella», diretto dalla regista Marina Rippa, con l’interpretazione del corpo di ballo composto da Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Lima, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo e Tina Esposito. Un nutritissimo gruppo di ballerine che ha intonato in apertura canti folcloristici, nel solco tracciato dalla villanella tipica di Roberto De Simone, prima di iniziare a turno un’asta immaginaria nella quale il peso dei propri neonati viene tirato in ballo al posto delle proverbiali offerte.
La messa in scena dell’opera di Rippa è poi proseguita con il ricordo di ciascuna ballerina di Forcella legato alle reazioni dei genitori nel giorno della propria nascita. «Le meravigliose donne di Forcella ci hanno accarezzato con un frammento dello splendido spettacolo di Marina Rippa, per un evento senza gettone, il che la dice lunga sulla bontà e il cuore di queste meravigliose donne», le parole di Laura Valente, prima di annunciare Franco Ricciardi, che ha cantato «Voce», una delle canzoni più emblematiche e intimamente connesse alla martoriata periferia napoletana del cantautore neomelodico due volte David di Donatello. Ricciardi ha poi concesso il bis sulle note di un altro successo, «Leyla».
La serata è proseguita con Daniele Sanzone che ha raccontato insieme a Ricciardi alcuni aneddoti legati a Scampia, sia positivi che tragici, come il crollo avvenuto il 22 luglio scorso a Scampia, che ha causato la morte di tre persone, il ferimento di altre undici e oltre ottocento persone sfollate. Sul palco sono poi saliti Mirella La Magna Pignataro e Maurizio Braucci, che hanno raccontato la loro esperienza a Scampia, prima di cedere il microfono agli altri musicisti e artisti. La storica fondatrice dell’associazione Gridas ha voluto ricordare l’opera del marito Felice Pignataro, scomparso vent’anni fa, anima e ideatore di Gridas.
«Scampia è nata nel 1973, quando hanno iniziato a costruire i palazzoni che oggi ben conosciamo, ed è in quegli anni che è nato il disagio, perché le persone sono state ammassate senza alcuna logica umana. Scampia è stata abbandonata nel buio più profondo per anni, non c’erano nemmeno i lampioni. La vita era indecente e mancavano le scuole. È importante quindi capire com’è nata Scampia, il suo isolamento, e ciò che ha purtroppo fatto poi nascere l’illegalità e l’individualismo. Le associazioni sono arrivate in un secondo momento e per fortuna oggi sono tante e rappresentano la forza di Scampia», le parole di Mirella La Magna Pignataro.
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