È stato presentato questa mattina nella sede di Confesercenti Sicilia “Palermo Concilia” un progetto di welfare integrato di Confesercenti Sicilia che, tra le misure principali, prevede la realizzazione di un portale integrato dei servizi di welfare a Palermo. Il sito metterà in rete in modalità georeferenziata i servizi pubblici e privati grazie all’adesione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo e all’inserimento dei servizi e delle convenzioni di cui il cittadino può usufruire. Welfare aziendale e welfare territoriale in una logica integrata si sono dimostrati strumenti utili a contenere il peso dell’inflazione restituendo un maggior potere d’acquisto a lavoratori e famiglie.
“Riuscire a comunicare bene i servizi di welfare e semplificare l’utilizzo dei crediti di welfare aziendali e pubblici è il passo essenziale per rendere veramente efficaci le misure”, dice il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina. “Con questo progetto vogliamo portare il welfare aziendale dentro le micro e piccole imprese e mostrare quanto questo sia conveniente nella vita delle aziende, dei lavoratori e dei territori”.
Il progetto “Palermo Concilia” è stato selezionato dal Dipartimento Famiglia e Politiche sociali della Regione Siciliana tra quelli che hanno risposto al bando “Conciliazione dei tempi di vita-lavoro – Promozione di iniziative di welfare aziendale familiare per il miglioramento del benessere lavorativo” (D.D.G. n. 3881 del 28 dicembre 2023). La graduatoria dei progetti ammissibili è stata pubblicata il 19 settembre scorso, e prevede 30 diversi progetti. “Il 2023 è stato un anno proficuo per gli avvisi che riguardano il benessere delle famiglie tra cui rientra questo bando. L’importanza di questo progetto sta anche nel creare cultura del welfare presso le aziende”, ha detto la dirigente regionale Letizia Di Liberti.
Palermo Concilia interviene non solo sulla conciliazione vita-lavoro particolarmente attenta alle donne, ma crea un’infrastruttura digitale utile agli altri progetti vincitori di questo bando e più in generali alle politiche territoriali per la famiglia creando la prima Rete online del welfare a Palermo, soprattutto grazie all’accordo firmato da Confesercenti Sicilia con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo. “Questa iniziativa – ha detto Rosi Pennino, assessore alle Politiche Sociali del Comune – si integra con le politiche comunali e i servizi già attivi nell’ambito delle politiche per la famiglia dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Palermo. Credo profondamente nel partenariato pubblico-privato. Sono convinta che il portale Palermo Concilia e i Welfare point previsti dal progetto potranno far fare un passo in avanti alla fruizione concreta dei servizi alla persona, a partire dalle donne. Sarà uno strumento utile per valorizzare le politiche sociali del Comune e quelle attivate in collaborazione con la Regione Siciliana”.
Presente alla conferenza stampa anche l’Assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti: “C’è attorno a questo progetto una perfetta sinergia tra istituzioni e associazioni di categoria. Stiamo mettendo in campo soluzioni strategiche che vedono la collaborazione di diversi uffici e assessorati per andare in un’unica direzione: supportare il tessuto economico e sociale”.
Oltre allo strumento tecnologico, online prima di Natale 2024, sarà attivato un welfare point per supportare le persone che non hanno dimestichezza con gli strumenti informatici.
Il progetto di Confesercenti Sicilia ha come partner tecnico la società Innova srl e prevede anche altri interventi tra cui l’attivazione di buoni spesa a Km0 per permettere ai lavoratori, attraverso l’app APPaga, di utilizzare il welfare aziendale presso i negozi di prossimità.
“Lì dove abbiamo realizzato piattaforme simili – dice Fabio Streliotto, co-founder di Innova Srl – abbiamo riscontrato una rivitalizzazione dei territori. Nelle Marche in 2 anni di attività oltre 1.200.000 euro spesi dai lavoratori nel territorio. Nel piccolo comune di Cittadella, in Veneto, in 18 mesi di attività oltre 600.000 euro di credito welfare spesi in un comune di poco più di 22.000 abitanti”.
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