Cinque mesi pieni di ecobonus: di per sé, un lasso di tempo record, almeno se confrontato con le edizioni precedenti. Cinque mesi, ma alla fine si prosciuga anche il fondo incentivi di 403 milioni di euro (altro record) rivolto ai modelli auto ad alimentazione benzina, diesel, ibrida o bi-fuel ad emissioni medio-basse (61-135 g/km di CO2). Al 31 ottobre 2024, la piattaforma ecobonus messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy registra un residuo di appena 400 euro (vedi anche screenshot dalla piattaforma Mimit, sotto). Un valore insufficiente anche a una erogazione singola di un bonus che – a seconda della classe di omologazione dell’usato da inserire nella trattativa – oscilla(va) da 1.500 euro a 3.000 euro. Se ne riparla nel 2025. A quali condizioni, ancora non si sa.
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Incentivi auto, la situazione al 31 ottobre 2024
IL DOPO-BONUS Con gli incentivi per vetture elettriche (0-20 g/km di CO2) polverizzatisi in un battibaleno il giorno stesso dello start alle prenotazioni da parte delle concessionarie (ricordate quanto accadde lo scorso 3 giugno?), fino al 31 dicembre 2024 l’unica fascia di auto ”green” che ancora può attingere all’ecobonus è perciò quella che include le ibride plug-in (21-60 g/km), a beneficio delle quali – dei 140 milioni di euro iniziali – restano a disposizione ancora circa 80 milioni di euro. L’ipotesi di eventuali travasi inter-categoria di fondi, sembra non verrà presa nemmeno in considerazione. Non resta che attendere il nuovo anno, nella speranza che per (eventuali) incentivi di ritorno non si debba nuovamente attendere fino alla tarda primavera. E che nel frattempo, i Costruttori pratichino sconti che compensino – almeno in parte – la temporanea assenza di contributi pubblici.
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