“Il ritorno in marcia dei due altiforni servirà a incrementare cercando di raggiungere la massima capacità produttiva di ghisa alla soglia dei 5 milioni nel 2025. Un traguardo necessario anche per valorizzare l’asset, in attese dell’assegnazione degli impianti”. Lo riferisce il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera con il Vice Segretario Nazionale, Daniele Francescangeli, a margine dell’incontro governativo con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i ministri del Lavoro, Marina Calderone, delle Imprese, Adolfo Urso, dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, e la partecipazione in collegamento il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Al tavolo inoltre hanno partecipato Invitalia e i commissari, l’Ugl metalmeccanici e le altre OO.SS..
“Come Ugl Nazionale Metalmeccanici abbiamo ribadito con forza che il settore della Siderurgia nella sua interezza, ha bisogno di chiarire quale ruolo ha in un mercato Nazionale: per questo come UglM riteniamo essenziale che chi sarà la nuova proprietà, avrà una responsabilità per la sostenibilità ambientale e nei processi di riorganizzazione delle filiere di imprese, le quali hanno la verticalizzazione del prodotto come per esempio la ripartenza dei centri di finitura di Taranto. Il ministro Urso ha ribadito che gli impianti saranno assegnati a chi dimostri realmente di rispettare i vincoli che abbiamo indicato, con la decarbonizzazione e il rilancio reale della produzione, con il vincolo della Golden Power”.
“L’assenza delle politiche industriali – aggiungono Spera e Francescangeli – finalmente sono state risolte da parte del governo e dei commissari dell’amministrazione straordinaria. Sulla vicenda abbiamo rinnovato la richiesta di non assistere passivamente ad ulteriori scempi come fatti nel passato; dunque non accetteremo mai lo spezzatino delle aziende, come più volte denunciato, perché metterebbe a rischio i posti di lavoro di migliaia di persone e condannerebbe l’Italia alla irrilevanza anche sul piano europeo. E su questo ribadiamo che il Governo vigili anche dopo l’operazione, qualora il piano industriale complessivo non rispondesse ai criteri della difesa occupazionale e infrastrutturale, nel senso di una rete di controllo pubblico. Alla fine dell’incontro è stata ribadita dal Governo la disponibilità a condividere un percorso industriale e occupazionale che accompagni le decisioni a maturazione nel tempo. Inoltre, abbiamo evidenziato in particolare, la preoccupazione delle migliaia di lavoratori che potrebbero confluire nel mondo dei servizi. Il ministro Calderone ha inoltre annunciato le prossime decisioni legislative che dovrebbero portare beneficio con la copertura da parte degli ammortizzatori sociali. Diamo atto al Governo di aver registrato nei fatti, con una netta inversione del modello economico e industriale, che fino a qualche mese fa dava uno scenario catastrofico”.
“Infine – concludono i sindacalisti – come Ugl Metalmeccanici continueremo sino all’ultimo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare ciò che di negativo è avvenuto coi Governi precedenti con la privatizzazione di asset strategici per il sistema paese e per difendere l’occupazione nel settore di riferimento”.
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