L’amministrazione comunale sta recapitando in questi giorni ai cittadini una pubblicazione in cui manifesta l’intenzione di aprire una farmacia comunale presso i locali dell’ex Coop, con affiancato un locale dedicato ad ambulatori medici e alla pediatria, con servizi di segreteria e spazi per eventuali altre attività di tipo sanitario. Molti cittadini sono soddisfatti, anche per il fatto che da punto di vista logistico l’accesso agli ambulatori sarà più comodo di oggi. Le Farmacie, peraltro, a molti Comuni portano introiti importanti per le casse pubbliche in un periodo di tagli statali agli enti locali.
C’è invece chi vede con diffidenza il progetto. Dall’opposizione, Rinascita campeginese parla di “sogno di una notte di mezzo autunno” per la “totale assenza di un Business Plan serio, che non siano le tre paginette presentate in Consiglio Comunale. Tre paginette, a fronte di costi ipotizzabili sicuramente superiori ai 200mila euro (richiesti con un mutuo), che anche un modesto ragioniere al primo incarico non avrebbe osato redigere: tra acquisto immobile, spese di ristrutturazione, arredi si parla di circa 650mila euro”. Dubbi anche sui tempi di realizzazione, prevista entro dicembre 2025.
“Come per la perdurante situazione delle scuole medie dimostra – scrivono da Rinascita – è evidente che questa amministrazione ha dei problemi con le tempistiche delle opere pubbliche e con il loro rispetto: i lavori alle scuole dovevano essere conclusi entro il 4 agosto”. Il sospetto è che lo scopo della brochure “non sia parlare della farmacia, ma uno spot elettorale per le prossime Elezioni Regionali: forse opportuno, visti i chiari di luna liguri. Perché un’amministrazione seria che volesse informare veramente i cittadini, non invierebbe una storia a fumetti ma organizzerebbe un incontro pubblico in cui si confrontino esperti del settore e le opinioni di tutti”.
“Se la cosa andasse in porto – chiudono – si userebbero i soldi dei cittadini: bisogna sentire anche il loro parere. Da quanto si legge sui social e si sente in paese, preferirebbero ad esempio pedonali e strade più sicure (e più pulite) o altre strutture per i giovani come una sala polivalente tipo Kaleidos a Poviglio”.
Francesca Chilloni
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