Alghero. Fu Massimilino Farci a uccidere la compagna Speranza Ponti per motivi di denaro e di gelosia e poi a gettare il cadavere della donna in un campo alla periferia di Alghero. Lo hanno stabilito i giudici della Corte di Cassazione che hanno respinto tutti e cinque i motivi che componevano il ricorso dell’avvocato Daniele Solinas, difensore di Farci. Il 56enne di Assemini è stato ritenuto responsabile del femminicidio della compagna di 49 anni, uccisa ad Alghero il 5 dicembre 2019 e ritrovata in un campo alla periferia della città a fine gennaio del 2020.
Le obiezioni avanzate dalla difesa, relative alla dinamica della morte e alla gestione delle prove durante il processo, sono stati ritenuti infondati – si legge nelle motiviazioni depositate il 31 ottobre – dalla Suprema Corte, che ha giudicato la sentenza della Corte d’assise d’appello di Sassari coerente e ben supportata dalle evidenze.
Farci, che sta già scontando un ergastolo per l’uccisione nel 1999 dell’imprenditore Renato Baldussi di San Sperate (ma dal 2017 era in semilibertà e aveva aperto una pizzeria ad Alghero), si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di aver trovato la compagna morta in casa, impiccata con un lenzuolo alla porta della camera da letto.
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