Non è bastato il trapianto del midollo una volta trovato un donatore compatibile. Un’infezione ha compromesso il quadro clinico del ragazzino di Montecchio Maggiore
Si è fermato il cuore di Marco Didoni, 12 anni, di Montecchio Maggiore, malato di leucemia. Non è bastato il trapianto del midollo una volta trovato il donatore compatibile. Dopo la complessa operazione, avvenuta due settimane fa al policlinico Gemelli di Roma, un’infezione ha compromesso il quadro clinico del giovane paziente e ieri, 2 novembre, il ragazzino è deceduto.
La malattia
Marco aveva scoperto la sua malattia solo qualche mese fa: all’improvviso aveva cominciato a sentirsi poco bene provando perennemente uno stato di stanchezza. Sono serviti solo pochi accertamenti medici per capire che si trattasse di una grave malattia del sangue, la leucemia appunto, in una forma particolarmente aggressiva che ha costretto il ragazzino all’immediato ricovero nel reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova. Marco aveva dovuto abbandonare la scuola media Leone XIII che stava frequentando, le sue passioni e i suoi amici. Ma il ragazzino aveva affrontato la malattia con coraggio, sostenuto dall’affetto della sua famiglia.
L’appello per il donatore e la grande risposta
Anche la sua comunità non lo ha mai abbandonato. La scorsa primavera, quando l’Associazione donatori midollo osseo ha lanciato un appello per trovare un donatore che potesse consentire a Marco un trapianto di cellule staminali emopoietiche, sono stati in tanti a presentarsi: oltre 500 ragazzi tra i 18 e i 35 anni hanno risposto alla richiesta di aiuto presentandosi alle Corte delle Filande di Montecchio Maggiore e sottoponendosi ai prelievi di saliva, che sono necessari per avere un profilo genetico della persona e comprendere se ci possa essere compatibilità per una donazione. Una ricerca che non è stata facile dato che solo un individuo ogni centomila presenta un tasso di compatibilità sufficiente. L’appuntamento era stato organizzato dall’Admo e dall’unità di Medicina trasfusionale in collaborazione con il Comune di Montecchio.
Il ricordo
«Oggi siamo travolti da una di quelle notizie che non riusciamo neanche a riportare – è stato scritto dal gruppo Admo Vicenza in un post sui social-. Vogliamo ricordare Marco con quell’onda di amore che a marzo ci aveva confermato quanto la sua comunità di Montecchio Maggiore lo sostenesse». E ancora: « Siamo grati alla famiglia di Marco per averci permesso di star loro accanto in un percorso così complicato. Con il ricordo del sorriso di Marco, continueremo a cercare donatori con il massimo impegno, per onorare la sua grinta e la sua memoria nell’unico modo che conosciamo: invitare al dono. Ciao Marco».
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