Cambia il diritto alle detrazioni sulle spese sostenute (quelle da inserire nella dichiarazione dei redditi), ecco per chi viene inserito un tetto limite al diritto.
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi ogni contribuente ha diritto a portare in detrazione eventuali spese sostenute durante l’anno di imposta di riferimento. Le voci di spesa che maggiormente impattano sull’Irpef da pagare, riducendo l’imposizione fiscale, sono quelle al 19% che tutti effettuano durante l’anno e nello specifico quelle maggiormente usate sono:
- spese sanitarie;
- spese veterinarie (massimo 550 euro per contribuente l’anno)
- spese di istruzione (fino a un massimo di 800 euro per ogni studente presente nel nucleo familiare);
- interessi passivi dei mutui per l’acquisto prima casa (fino a un massimo di 4.000 euro l’anno);
- spese funebri;
- detrazione per il canone di locazione;
- detrazione spese universitarie.
Ci sono altre decine di voci che danno diritto a uno sconto di imposta e fino al 2024 poteva essere detratte tutte fino a capienza fiscale (per redditi fino a 120.000 euro l’anno, il diritto si riduceva, poi, fino ad annullarsi per redditi oltre i 240.000 euro l’anno).
A queste, poi, si aggiungono le detrazioni spettanti per i bonus edilizi (bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus barriere architettoniche, superbonus ecc…) che variano dal 50 al 85%.
Detrazioni: le novità per il 2025
La Legge di Bilancio 2025 inserisce un limite massimo alle detrazioni di imposta in base al reddito dichiarato specificando che per chi ha redditi superiori a 75.000 euro potrà beneficiare delle detrazioni fiscali, considerate nel loro ammontare complessivo, fino a un limite che è definito dall’importo base stabilito in base al reddito moltiplicato per un coefficiente che varia in base al numero dei figli a carico presenti nel nucleo.
L’importo base da moltiplicare per il coefficiente è pari a:
- 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro;
- 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro”
Il coefficiente per il quale moltiplicare l’importo base è pari a:
- 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
- 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli a carico;
- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli a carico, o almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, a carico.
La Legge di Bilancio specifica anche che per le spese detraibili la cui detrazione è suddivisa su più annualità (interessi passivi del mutuo o bonus edilizi) si tiene in considerazione solo, per l’ammontare complessivo delle detrazioni spettanti, solo la detrazione che spetta per quella specifica annualità.
Detrazioni e novità 2025, in cosa si traducono?
Per chi ha redditi fino a 75.000 euro la novità non ha nessun impatto: nulla cambia per le spese detraibili che potranno essere continuate a fruire esattamente come negli anni precedenti fino a capienza fiscale. Solo per chi ha redditi superiori a 75.000 si applicherà il limite massimo alle detrazioni spettanti e l’importo base (14.000 e 8.000) dovrà essere moltiplicato per il numero di figli a carico presenti nel nucleo (figli con redditi fino a 4.000 euro se con età fino a 24 anni, con redditi fino a 2.840,51 euro se con 24 anni compiuti).
Per fare qualche esempio:
- un lavoratore con due figli a carico (coefficiente 0,85) e reddito di 80.000 euro ha diritto a detrazioni pari a 14.000 x 0,85= 11.900 euro l’anno. Tutte le spese che superano questo importo non potranno essere portate in detrazione;
- un lavoratore con reddito di 102.000 euro e con un solo figlio a carico (coefficiente 0,70) ha diritto a portare in detrazione 8.000 x 0.70 = 5.600 euro di spese.
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