Granchio blu, la lotta in 4 mosse #finsubito prestito immediato

Nel pomeriggio di ieri si è svolto in prefettura il secondo tavolo tecnico per cercare di dare una soluzione al problema del granchio blu che ha messo letteralmente in ginocchio la coltivazione delle vongole nel Delta del Po e in altri territori dell’Adriatico. Erano presenti oltre al prefetto Franca Tancredi e al commissario Enrico Caterino, il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, i rappresentanti del mondo della pesca e in videoconferenza altri enti e imprenditori interessati al problema del granchio killer. C’erano anche tecnici e scienziati della materia.

“E’ stata una riunione lunga e già la prossima settimana è calendarizzato un terzo incontro perché sia per noi che per il commissario Caterino è fondamentale la stesura di questo piano di interventi, che andrà poi approvato dai due ministeri, per poi iniziare anche a spendere le cifre a disposizione mirate alle azioni – ha spiegato il sindaco Pizzoli – che sono nel portafoglio del commissario, in modo che siano più efficaci possibili”.

“Per questo è fondamentale velocizzare quella che è la raccolta dei dati in quanto il commissario – ha continuato Pizzoli – vorrebbe arrivare a portarlo in approvazione al ministero della pesca e al ministero dell’ambiente, entro la fine di novembre”.

Il tavolo è stato suddiviso in quattro segmenti e oggi oltre al distretto di lavoro che si è riunito la volta scorsa, c’era anche una buona componente scientifica composta da Asl, Cnr, Ispra, Università di Padova e Cern che devono essere di supporto per quelli che sono poi i punti da sviluppare. “I punti principali del piano delle azioni sono quattro – ha spiegato ancora il sindaco di Porto Tolle – Innanzitutto c’è la questione della la campagna di cattura e in particolare quella selettiva perché si cerca di abbattere le femmine del granchio e di trovare gli spazi temporali, le attrezzature, le imbarcazioni e tutto ciò che è necessario per arrivare ad una cattura anche mirata per abbassare il numero degli esemplari. Su questo punto abbiamo discusso a lungo portando sul tavolo le diverse situazioni, anche dal punto di vista della diversità geografica tra l’Emilia Romagna e il Veneto, dal punto di vista dell’applicazione di alcune norme, di attrezzature e delle concessioni”.

Il secondo punto riguarda lo smaltimento del granchio stesso e, soprattutto assieme all’Asl, abbiamo parlato della semplificazione e della possibilità di uniformare i punti di raccolta e l’aspetto sanitario che in questo momento è diversificato nelle due regioni e ci siamo presi l’impegno, così come per il primo punto, di seguire e di portare tutti i dati possibili, ognuno per le proprie competenze, prima della convocazione della prossima riunione.

“Il terzo punto riguarda le protezioni e quindi i recinti mentre il quarto punto è relativo alla diversificazione di quello che si può pescare nei lagune. Questi due punti li abbiamo toccati solo marginalmente perché, dopo tre ore di riunione, abbiamo deciso di aggiornarci alla prossima riunione che, molto probabilmente sarà già la prossima settimana. Abbiamo anche toccato argomenti che non sono di diretta competenza del commissario ma sono fondamentali per i nostri pescatori – ha concluso Pizzoli – relativi alla sospensione dei contributi previdenziali, su cui c’è un tavolo aperto con Inps da parte del ministero, e anche la questione dei fondi che devono arrivare”.