Al via le audizioni di organizzazioni, associazioni e categorie sulla manovra economica, occhi puntati però sulle proposte e gli emendamenti dei partiti e quelli richiesti dalle parti sociali
E’ iniziato il percorso della legge di bilancio in Parlamento, con una serie di audizioni in commissione Bilancio che vedranno coinvolte organizzazioni, associazioni di categoria, sindacati e docenti universitari. Questo ciclo di incontri concluderà il 7 novembre con l’intervento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Tuttavia, la vera sfida si giocherà con l’introduzione degli emendamenti, dove le proposte di partiti, sindacati e industriali cercheranno di apportare modifiche significative in una manovra dalle risorse limitate.
IL RUOLO E GLI EMENDAMENTI DEI PARTITI: LE PRINCIPALI PROPOSTE
•Forza Italia: FI punta alla riduzione delle tasse, proponendo di abbassare il secondo scaglione dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro. Sostiene anche una revisione della web tax, per evitare di colpire start-up e piccoli editori, e chiede di modificare la norma che prevede che il Ministero dell’Economia nomini i revisori contabili per le imprese che ricevono fondi pubblici. Norma definita “sovietica” dal vicepremier e segretario del partito Antonio Tajani, come nell’intervista odierna sul Giornale. Ulteriori modifiche riguardano la sugar tax e le pensioni minime.
•Lega: il partito di Matteo Salvini continua a spingere per l’estensione della flat tax agli autonomi con redditi fino a 100mila euro. La Lega propone inoltre di evitare il taglio del turnover nelle forze dell’ordine e chiede una revisione dell’aliquota fiscale sulle plusvalenze da criptovalute, recentemente aumentata al 42%.
•Fratelli d’Italia: il partito di governo non esercita un vero pressing, ma si unisce alla proposta di riduzione dell’Irpef al 33%. Supporta anche le agevolazioni per gli investimenti derivanti dalla previdenza complementare.
•PD e M5S: entrambi i partiti di opposizione pongono l’accento sulla sanità, denunciando i tagli in corso e chiedendo di salvaguardare il fondo per l’automotive, recentemente ridotto di 4,5 miliardi di euro.
LE RICHIESTE DI CONFINDUSTRIA
Confindustria, rappresentante delle imprese italiane, avanza due richieste principali:
•Ires premiale: propone un regime fiscale agevolato per le aziende che reinvestono almeno il 70% degli utili e destinano il restante 30% ad attività di innovazione e welfare.
•Incentivi per la transizione tecnologica e 5.0: insiste per ottenere maggiori incentivi dedicati alla transizione tecnologica, ritenuta cruciale per aumentare la competitività del sistema produttivo italiano.
…E QUELLE DEI SINDACATI
Più varie le posizioni dei sindacati, che si sono anche divisi in vista dello sciopero proclamato da Cgil e Uil. Posizioni e richieste che comunque si focalizzano su alcune aree comuni di interesse:
•CGIL e UIL: si oppongono al concordato fiscale e chiedono maggiori fondi per la sanità, la scuola e il settore automobilistico. Propongono anche una riduzione della spesa per la difesa e più risorse per il rinnovo dei contratti del settore pubblico.
•CISL: pur non aderendo agli scioperi, la CISL avanza la richiesta di riaprire il dialogo sulla riforma delle pensioni e di garantire più risorse per le pensioni minime. Suggerisce inoltre di estendere il contributo speciale su banche e assicurazioni ad altre multinazionali, come quelle della logistica, digitale, farmaceutico ed energetico.
IL PROSSIMO STEP
Il processo proseguirà fino all’11 novembre, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. Dopo la scrematura delle proposte più rilevanti, il dibattito entrerà nel vivo a fine novembre, con l’approvazione finale prevista nel secondo ramo del Parlamento. Contestualmente, si dovrà discutere anche del decreto fiscale, collegato alla manovra, in un contesto di risorse limitate e pressioni incrociate su diversi fronti.
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