Una banda di almeno 15 rapinatori ha sferrato un colpo alla sede logistica DHL di Monticelli d’Ongina, alla periferia di Piacenza. L’obiettivo? Non merce qualsiasi, ma una selezione mirata e di notevole valore: tablet, computer e smartphone portati via dal magazzino e da camion pronti a partire. Stando alle prime stime, la refurtiva potrebbe valere oltre un milione di euro.
UN COLPO STUDIATO NEI DETTAGLI
L’attacco è stato condotto in modo un preciso e studiato, quasi paragonabile ad un’azione militare, con i rapinatori che si sarebbero divisi in tre squadre per rendere l’assalto più rapido e incisivo. L’azione ha preso il via nelle prime ore della notte tra il 2 e il 3 novembre, quando il gruppo è arrivato alla sede logistica della DHL. Una volta abbattuta la sbarra d’ingresso, con fucili alla mano, hanno affrontato e rese inoffensive le guardie giurate presenti sul posto
Nel frattempo, per coprirsi la fuga, un gruppo ha predisposto degli ostacoli lungo le vie d’uscita, disseminando chiodi sulla strada e incendiando alcuni veicoli, precedentemente rubati. La precisione e la conoscenza del luogo e delle misure di sicurezza presenti, oltre al giorno scelto (nel weekend, quando le consegne si accumulano per l’inizio della settimana), lascerebbero pensare ad una preparazione accurata e meticolosa, probabilmente frutto di appostamenti e sopralluoghi nei giorni precedenti.
RUBATI SMARTPHONE, TABLET E COMPUTER
La tipologia della merce rubata rappresenta sicuramente uno dei punti chiave del colpo. Invece di razziare in modo indiscriminato, la banda ha puntato direttamente su computer, tablet e smartphone, facilmente identificabili anche per via delle etichette obbligatorie che vanno messe sui pacchi per indicare la presenza di batterie (vedi foto in apertura)
Questo tipo di refurtiva, infatti, assicura un rapido smercio e offre margini di profitto estremamente alti. Smartphone, PC e tablet di fascia alta, infatti, hanno sempre una domande elevata, sia sul mercato interno che su quello estero. Secondo gli inquirenti, inoltre, il fatto di essere ancora nuovi, sigillati e mai attivati, li rende ancora più facilmente rivenduta. Anche se hanno dei seriali, questi dispositivi, saranno comunque particolarmente difficili da rintracciare poiché privi di registrazione d’acquisto ed associazione ad utenti.
RAPINATORI IN FUGA
Gli investigatori sono ora al lavoro per ricostruire nei dettagli ogni fase dell’operazione, nella speranza di trovare qualche traccia che possa condurre ai rapinatori. Come prevedibile, l’uso di chiodi e di auto incendiate ha creato un’ulteriore barriera che ha rallentato i soccorsi e ostacolando le forze dell’ordine nell’immediato inseguimento. Fortunatamente, non ci sono stati feriti.
Attualmente, la banda sembrerebbe che sia diretta verso Cremona seguendo, anche in questo caso, un piano di fuga che riflette la stessa strategia e precisione dell’assalto. I carabinieri di Piacenza e Fiorenzuola stanno anche esaminando le telecamere di sorveglianza lungo il percorso e raccogliendo ogni dettaglio utile a individuare possibili responsabili o complici.
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