AUGUSTA – Soldi facili della Regione Siciliana per concerti e attività culturali “sponsorizzati” da esponenti del centrodestra di governo: la bufera su Carlo Auteri ora si addensa sopra l’amministrazione Giuseppe Di Mare. A tirare in ballo i dispendiosi eventi allestiti dal Comune di Augusta, nella spinosa polemica che ha investito il deputato regionale di Fratelli d’italia, è il “movimento d’opinione Edicola libera”. Il presidente Domenico Tringali torna su “l’affare degli spettacoli”, due settimane dopo aver sollevato il caso dei faraonici cartelloni augustani, durante la presentazione del progetto di coalizione d’opposizione per le comunali 2025. Lo fa con un comunicato diffuso l’8 novembre, l’indomani del servizio choc di “Piazza pulita“, andato in onda su La7. L’inchiesta giornalistica ha acceso i riflettori sui corposi fondi regionali elargiti ad attività gestite dalla famiglia dell’onorevole, politicamente legato a doppio filo col sindaco meloniano, il cui appoggio è stato determinante per la sua elezione all’Assembla siciliana. “Non possiamo non evidenziare che la nostra città ha usufruito e sta usufruendo di questo modus operandi”, nota Tringali, nel suo documento diffuso alla stampa. “Siamo parecchio preoccupati e speriamo che l’amministrazione non faccia finta di nulla, continuando a sfornare musica discutibile”.
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Edicola libera attacca sui concerti del Comune: da mesi avevamo messo in evidenza criticità.
Sulla sua satirica pagina Facebook “l’Edicolante“, aveva rilanciato e approfondito i dubbi subito manifestati dall’opposizione consiliare, circa le “opacità” intorno gli sfarzosi concerti con cantanti di grido. Tringali ricorda che “da mesi abbiamo messo in evidenza quello che oggi viene percepito come un forte rumore, dettato da un degrado politico palese, che vede meccanismi e modalità di finanziamento eventi abbondantemente discutibile”. Infatti, “negli ultimi due anni abbiamo speso ad Augusta un milione e mezzo di euro per spettacoli, di cui 1,2 milioni sono fondi del bilancio comunale: soldi che potevamo destinare a servizi più importanti”. L’ingegnere, che torna alla politica attiva dopo un passato da segretario cittadino Udc, sottolinea come lo strumento finanziario del Comune “ha subito continue varianti, proprio per destinare soldi alle manifestazioni”. Ma aldilà delle somme esorbitanti di denaro pubblico impiegate per attività in gran parte futili, a prescindere dagli stanziamenti “di favore” elargiti Regione, Edicola libera solleva pure una questione di metodo nelle scelte prettamente artistiche.
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Tringali: inammissibili consistenti affidamenti diretti sempre alle stesse agenzie di spettacoli.
Il documento di Tringali sottolinea come non sia “ammissibile che a lavorare sono sempre le stesse agenzie di spettacoli, con affidamenti diretti anche di importi consistenti”. Inoltre,“non è neppure ipotizzabile che lavorino solo loro, perché hanno l’esclusiva di certi cantanti“. In effetti sono solo due le agenzie alle quali il Comune si è quasi sempre rivolto per gli eventi clou, peraltro apparse legate fra loro. La titolare di una con sede sociale a Catania, in particolare, ha avuto stretti rapporti professionali col deputato meloniano Manlio Messina quando era assessore alla Cultura nella città etnea. E’ lo stesso onorevole cui fanno riferimento sia Auteri che Di Mare, e che per due volte consecutive ha portato a Brucoli la convention dei gruppi Fdi di Camera e Senato. I legami del parlamentare nazionale con l’influente ministro Francesco Lollobrigida fanno da sfondo alla veloce carriera politica dell’impresario teatrale di Sortino, diventato deputato regionale grazie ai voti presi ad Augusta, nonostante il candidato locale fosse un apprezzato dirigente nazionale Fdi della prima ora. Il ruolo di Messina nel cerchio magico dell’ex “cognato d’Italia” deve avere avuto un peso notevole a Palermo, quando lo scorso marzo i deputati Ars hanno nominato il suo referente siracusano come vicecapogruppo. Nonostante fosse stata la sopraggiunta prescrizione del reato a mantenerlo nel seggio, dopo una condanna in primo grado a un anno e 2 mesi per voto di scambio alle amministrative di Priolo.
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Dopo la prescrizione su voto di scambio, nuova bufera sul deputato regionale aiutato da Di Mare.
Quell’inchiesta “Qualunquemente” della procura di Siracusa ha poi sostanzialmente lasciato indenne Auteri, ma agli atti giudiziari sono rimasti i metodi con cui certa politica locale gestisce il settore “cultura e spettacoli”. Un sistema di cui l’impresario sembra abbia beneficiato anche quando è passato dall’altra parte della barricata, visto che il reportage firmato da Danilo Lupo ha conteggiato oltre 650 mila euro di stanziamenti della Regione, ad associazioni presiedute dalla madre e dalla moglie del deputato regionale. “Emerge un quadro sconcertante di un complessivo clima omertoso di degrado politico e morale su meccanismi e modalità di finanziamento di eventi”, scrive il senatore Pd, Antonio Nicita. Chiedendo al presidente della Regione, Renato Schifani, di “istituire subito una commissione terza di indagine” e di “interrompere i meccanismi di microfinanziamenti a pioggia, così opachi nelle motivazioni e nelle destinazioni”. Il capogruppo consiliare del Partito democratico, Giancarlo Triberio, commenta: “Odio dire che lo avevamo detto, ma già più di un anno fa parlavamo di questo metodo riguardante la gestione dei finanziamenti a pioggia sugli spettacoli anche nella nostra città, da parte del cerchio di Auteri e Di Mare“.
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Polemiche dell’opposizione sui faraonici cartelloni eventi gestiti da sindaco e assessore Fdi.
Il consigliere d’opposizione ricorda la conferenza stampa sul tema coi vertici dem, stranamente non replicata dall’amministrazione comunale, bensì dal “suo” deputato regionale Fdi. Usando all’epoca argomenti aspri, ma senza arrivare ai toni minacciosi ora rivolti al suo collega onorevole Ismaele La Vardera, ex “Iena” e fonte del servizio su La7. Espressioni forti delle quali si è scusato, ma solo dopo che sui media nazionali era diventato un caso nel caso l’audio dove si esprimeva come un picciotto dei Soprano. “Fratelli d’italia ha ampiamente dimostrato di sapere fare solo disastri col turismo, Schifani ne prenda atto e tolga il giocattolo dalle loro mani”, chiede il gruppo 5 Stelle all’Ars. E siccome il filo rosso che lega la corrente Messina con gli assessorati spettacoli passa pure da Augusta, dove la rubrica è affidata a uno storico locale con tessera Fdi più abituato a organizzare colte conferenze che a valutare salate popstar, per gli oppositori c’è l’ombra del “Fratello” di Sortino che si proietta giocoforza. “Non è pensabile gestire tutti questi soldi senza una vera direzione artistica, tutto affidato al buon assessore Pino Carrabino, oltre al sindaco showman“, nota Tringali. Il presidente di Edicola libera sottolinea che “non è pensabile che a dare l’atto di indirizzo sia il sindaco, senza vagliare altre proposte. Non è ammissibile che queste società riescono ad avere affidamenti anche senza avere il Documento di regolarità contributiva, o ancor peggio fare dell’autocertificazione di esenzione Durc quando non potrebbero”. Forse non è pensabile, ma evidentemente è fattibile se a Palazzo dei Normanni fanno di peggio, e senza problemi.
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