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Frosinone – L’ex sindaco Caligiore, carabiniere elicotterista corrotto che ha infangato la città di Ceccano (“The Good Lobby” – Il sindaco) #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Tentativi di depistaggio e bonifica degli uffici comunali. Il tecnico cercava microspie ma quella che c’era ha filmato tutto e lui non l’ha trovata

CECCANO – L’informativa della Procura Europea sul sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, evidenzia un quadro allarmante di presunti abusi e infiltrazioni criminali che coinvolgono il Comune di Ceccano.

Il sindaco, in carica dal 2015 e luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, elicotterista in servizio nella base di Pratica di Mare dopo l’arresto è stato sospeso dal servizio e messo fuori stipendio.

Secondo gli inquirenti lui ricopre un ruolo centrale in una presunta associazione a delinquere, con l’obiettivo di indirizzare attività amministrative e appalti pubblici a vantaggio personale e dell’associazione criminale a cui è associato.

L’informativa descrive come la posizione istituzionale di Caligiore gli permetteva di orchestrare una gestione personalistica e arbitraria del Comune, avvalendosi della collaborazione di figure chiave come Stefano Anniballi, ritenuto il suo “braccio destro” e vera mente del gruppo assetato di soldi facili.

Le accuse di abusi di potere e conflitti di interesse

L’inchiesta riporta che Roberto Caligiore avrebbe gestito i fondi pubblici e le attività del Comune di Ceccano in maniera autonoma e abusiva, assegnando appalti diretti a imprese compiacenti come la “Puppo s.r.l.”, appartenente all’imprenditore Antonio Puppo, e alle varie aziende riconducibili ai fratelli Massimo e Danilo Rinaldi.

Secondo l’informativa, tali imprese avrebbero beneficiato di affidamenti diretti per appalti gonfiati economicamente, che garantivano margini di guadagno illeciti. Di questi, circa il 10% veniva trattenuto come tangente dallo stesso Caligiore e dal geometra comunale Camillo Ciotoli.

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Un altro elemento chiave è l’uso improprio delle norme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Caligiore avrebbe sfruttato queste disposizioni per avvantaggiare la compagna Elena Papetti, che, dopo essere stata introdotta nella struttura criminale come collaboratrice del sindaco, avrebbe superato un concorso pubblico e ottenuto una posizione strategica all’interno del Settore Lavori Pubblici.

Nonostante il chiaro conflitto di interesse, Caligiore è accusato di aver favorito la Papetti, portandola a vincere una seconda selezione pubblica, con un avanzamento di carriera. Questa promozione, secondo gli inquirenti, è stata realizzata con l’intento di rafforzare il controllo del Settore Lavori Pubblici, ampliando l’influenza del gruppo.

Pressioni sui responsabili del settore finanziario e coinvolgimento di terzi

Caligiore e Anniballi avrebbero esercitato pressioni sul responsabile del Servizio Finanziario del Comune, il dottor Cesare Gizzi, affinché approvasse rapidamente il pagamento di fatture per lavori spesso non necessari e a costi elevati.

Tale procedura faceva parte di un sistema complesso di fatturazione falsa che, secondo l’accusa, mascherava come legittimi i fondi derivanti da attività illecite, così da permettere all’associazione di incassare denaro pubblico.

La collaborazione esterna di Anniballi risulta decisiva in questa organizzazione. Amico di lunga data del sindaco, Anniballi avrebbe giocato un ruolo essenziale nei contatti con imprenditori locali e nel garantire il supporto operativo e logistico per il successo dell’organizzazione.

Altri funzionari comunali, come l’architetto Frank Ruggiero e il geometra Ciotoli, avrebbero partecipato attivamente nella realizzazione del programma criminale, agendo in modo da influenzare l’assegnazione degli appalti e delle commesse.

Gli obiettivi personali e le nomine strategiche

La relazione della Procura sottolinea come Caligiore abbia utilizzato la propria posizione anche per ottenere vantaggi personali. Tra questi, vi è il tentativo di garantire l’ammissione del figlio all’Accademia dei Carabinieri di Modena, raggiunta attraverso un accordo con l’imprenditore Ennio De Vellis.

Quest’ultimo, descritto come un influente esponente dell’imprenditoria locale e in rapporti con i vertici dell’Arma, avrebbe facilitato l’ammissione del figlio di Caligiore. In cambio, il sindaco di Ceccano avrebbe favorito De Vellis nella risoluzione di una controversia edilizia riguardante una proprietà commerciale, successivamente convertita in una discoteca, pur risultando incompatibile con le disposizioni urbanistiche.

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Altro episodio rilevante è quello dell’architetto Diego Aureli, assunto per proseguire le attività dell’architetto Ruggiero, prossimo alla pensione. L’informativa spiega che Aureli è stato selezionato tramite un “colloquio informale” presso un bar a Frosinone, e che successivamente è stato nominato responsabile del Settore Lavori Pubblici e dell’Ufficio Speciale Strategico per i progetti PNRR. Tale incarico rappresentava, secondo l’accusa, un’ulteriore manovra per assicurare continuità all’infiltrazione criminale nel Comune.

Tentativi di depistaggio e bonifica degli uffici comunali

Un momento cruciale nell’inchiesta è la scoperta, il 22 luglio 2023, di un dispositivo di registrazione installato all’interno della vettura personale di Caligiore.

Roberto Caligiore, prevedendo la possibile presenza di eventuali dispositivi di intercettazione
audio, estende tale invito anche al tecnico il quale comincia le operazioni di “bonifica”
L’uomo rassicura Caligiore sull’assenza di strumenti di intercettazione e questi, sollevato dalla notizia (errata) lo invita a non dire nulla in merito alle operazioni effettuate
Il tecnico sta effettuando la ricerca di cimici e telecamere che non trova. Invece c’erano e lo riprendono in azione in modo anche comico.

Dopo aver appreso della presenza del dispositivo rinvenuto invece sulla sua auto , il sindaco avrebbe provveduto a “bonificare” fisicamente tutti gli uffici comunali sospettati di essere sotto sorveglianza, tramite l’aiuto di un investigatore privato. Tale azione di bonifica, secondo la Procura, aveva lo scopo di garantire la prosecuzione delle attività illecite all’interno del Comune, evitando intercettazioni e interrompendo eventuali prove raccolte dalle autorità investigative.

Implicazioni e conseguenze

L’informativa rappresenta una grave denuncia della gestione amministrativa del Comune di Ceccano e delle presunte pratiche di abuso di ufficio e malversazione che sarebbero state orchestrate dallo stesso primo cittadino. Secondo l’accusa, il sindaco (ormai ex dopo la caduta e il commissariamento dell’ente) Roberto Caligiore ha utilizzato la propria carica pubblica per favorire un sistema criminale in grado di pilotare l’assegnazione di appalti pubblici, interferire nei concorsi e manipolare procedure urbanistiche. Tale sistema avrebbe favorito imprenditori locali e collaboratori interni al Comune, traendone vantaggi economici personali e consolidando il proprio controllo su diverse aree strategiche.

L’operazione, coordinata dalla Procura Europea, ha portato al sequestro di documenti e beni appartenenti ai soggetti coinvolti e rappresenta un passo significativo nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata a livello locale. La gravità delle accuse mosse contro Caligiore e i suoi sodali suggerisce un profondo radicamento delle pratiche corruttive all’interno del Comune di Ceccano, e il caso mette in evidenza le sfide che le autorità anticorruzione italiane affrontano nel contrastare le infiltrazioni criminali nelle amministrazioni locali.

Frosinone – Il “clan dei ceccanesi” scoperto grazie alla Dda che indagava sul traffico illecito dei rifiuti. (“The Good Lobby” – La genesi)

PARTE SECONDA – SEGUE





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