La questione è sul tavolo del governo. E si preannuncia una di quelle centrali nella discussione sulla manovra che entrerà nel vivo la prossima settimana. Provare, in qualche misura, ad alleggerire il blocco del turn over nel pubblico impiego. Almeno per alcune funzioni e servizi ritenuti essenziali. Come per esempio per le forze di Polizia. Ma anche per i Comuni, che a causa del blocco del turn over dello scorso quindicennio hanno visto tagliato il loro personale di quasi 140 mila unità, dai 479 mila dipendenti del 2007 ai 342 mila del 2022, secondo i dati dell’Ifel, il Centro studi dell’Anci, l’associazione dei Comuni. «Il governo», ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «è disponibile a valutare in quali settori non è giustificato». E tra questi ha citato esplicitamente il settore della «sicurezza». Ma anche per i Comuni si starebbe valutato un ammorbidimento. La norma della manovra già prevede che il limite di tre assunzioni per ogni quattro dipendenti andati in pensione (blocco al 75 per cento), non si applica per le amministrazioni locali con meno di 20 dipendenti.
L’Anci ha già predisposto un emendamento alla manovra che prevede l’abolizione del comma 9 dell’articolo 110 della manovra, garantendo in questo modo una deroga alla limitazione del turnover del personale del 75%, in modo da permettere l’assunzione di personale necessario per l’esercizio delle funzioni di protezione civile, di polizia locale, per l’erogazione dei servizi educativi, scolastici e del sociale. L’emendamento, spiega l’Anci, è necessario per garantire la continuità dei servizi, tenuto conto «della forte riduzione di personale indotta dai vincoli assunzionali già vigenti da oltre un decennio». Ma c’è un problema da superare che non è secondario. Le nuove regole europee non permettono, una volta indicata una traiettoria di spesa, di deviare dal percorso. Dunque, se i risparmi previsti dal blocco del turn over verranno meno, sarà necessario trovare una copertura all’interno dello stesso comparto pubblico. Tagliare, in altre parole, qualche altra voce che riguarda i dipendenti pubblici.
IL PASSAGGIO
Secondo la relazione tecnica predisposta dal governo, il blocco del turn over vale nel complesso 461,5 milioni di euro solo il prossimo anno. Su base pluriennale i risparmi sono approssimativamente di un paio di miliardi. Il solo comma 9, quello che riguarda i dipendenti comunali, vale 159 milioni, mentre Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco valgono altri 120 milioni circa. Risorse non facili da trovare all’interno del comparto del pubblico impiego.
Comunque sia, già la norma della manovra prevede che con un Dpcm, un decreto del Presidente del Consiglio, di concerto con il ministero dell’Economia, possano essere consentite assunzioni di specifiche professionalità in deroga a quanto previsto in tema di riduzione del turn over. Ma, dice la stessa norma, solo «previa compensazione fra amministrazioni soggette al medesimo regime assunzionale». Vuol dire che se si permette, per esempio, l’assunzione di più maestre d’asilo, si dovrà ridurre qualche altra figura, magari gli sportellisti. Il conto dei tagli insomma, alla fine deve sempre tornare.
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