Aumento pensioni già a dicembre con 12 mesi di arretrati è ciò che per alcuni pensionati sarebbe una sorta di manna dal cielo. Prendere un incremento di pensione in anticipo rispetto al solito soprattutto in vista delle festività di fine anno è sempre una buona notizia. In genere gli aumenti delle pensioni per via del tasso di inflazione scattano sempre ad anno nuovo.
Con il rateo di gennaio infatti i pensionati comunemente ricevono l’aumento dei trattamenti collegati al tasso di inflazione.
Aumenti che vengono effettuati però su un tasso di previsione, che poi è quello che presto l’ISTAT confermerà, probabilmente all’1%. Lo scorso anno a gennaio invece le pensioni salirono del 5,4% per poi arrivare al tasso definitivo del 5,7%. Una differenza che genera arretrati per i pensionati.
Tagli sulla rivalutazione delle pensioni, chi colpiscono?
L’aumento delle pensioni al tasso di inflazione però viene ridotto per le pensioni sopra un determinato importo. Quindi non tutti hanno goduto a gennaio della rivalutazione piena al 5,4% e non tutti godranno della nuova rivalutazione del 5,7% con una differenza che, sempre in base all’importo della pensione, viene ridotta allo stesso modo. Lo stesso accadrà a gennaio con la nuova rivalutazione, anche se con un meccanismo differente da parte del governo. Ma arretrati e nuovi aumenti potrebbero davvero arrivare a dicembre e non a gennaio?
La rivalutazione 2024 e quella 2025, differenze e novità
Partiamo dalla rivalutazione e dal suo meccanismo. La rivalutazione delle pensioni al tasso di inflazione scende per le pensioni più alte. E quella del 2024 è stata effettuata in base a delle fasce previste con la legge di Bilancio dello scorso anno. Nello specifico:
- 100% per le pensioni con importo fino a 4 volte il trattamento minimo, ovvero fino a 2.392 euro;
- 85% per le pensioni di importo sopra 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo, cioè da 2.392 euro a 2.990 euro;
- 53% per le pensioni di importo sopra 5 e fino a 6 volte il trattamento minimo, cioè da 2.990 euro a 3.588 euro;
- 47% per le pensioni con importo sopra 6 e fino a 8 volte il trattamento minimo, cioè da 3.588 euro a 4.784 euro;
- 37% per le pensioni con importo sopra 8 e fino a 10 volte il trattamento minimo,cioè da 4.784 euro a 5980 euro;
- 22% per le pensioni di importo oltre 10 volte il trattamento minimo, cioè sopra 5.980 euro.
Cambia la rivalutazione, meno tagli più aumenti
Come tutti sanno il meccanismo adesso sarà oggetto di una pronuncia della Corte Costituzionale. I tagli per le pensioni più elevate potrebbero essere considerati dagli ermellini della Consulta come incostituzionali. Perché per esempio ad un pensionato con trattamenti sopra 5.980 euro, da un aumento del 5,7% come è aumentato il costo della vita è stato invece corrisposto un aumento dell’1,25% circa. Da 340,86 euro di aumento il pensionato ha ricevuto solo 74,75 euro al mese in più.
Proprio per questo forse il governo ha deciso che a gennaio 2025, con la nuova rivalutazione, il metodo sarà:
- 100% di rivalutazione sulle pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo, cioè 1.794 euro al mese;
- 90% di rivalutazione per le pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo, cioè 2.990 euro;
- 75% di rivalutazione pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo, cioè superiori a 2.990 euro.
Ecco cosa guadagnano i pensionati, esempi pratici
Ma soprattutto, le fasce saranno progressive, perché sulla pensione da 5.980 euro al mese di cui abbiamo parlato sopra, a cui sono stati corrisposti solo poco più di 74 euro al mese di aumento, con questa nuova rivalutazione l’aumento sarebbe stato più cospicuo. Sui primi 1.794 euro di pensione l’aumento al 100% del 5,7%. Poi, sulla parte di pensione da 1.795 euro a 2.990 euro il 90% ed infine sulla parte superiore fino ad arrivare a 5.980 euro il 75%. Per un totale superiore a 291 euro.
Aumenti e arretrati sulla pensione di dicembre? Ecco le ultime notizie
Tralasciando il nuovo aumento, che come detto dovrebbe riguardare un tasso di inflazione molto basso pari all’1%, ci sono pensionati che attendono l’aumento delle pensioni per la rivalutazione già a dicembre. ma soprattutto con gli arretrati di tutto l’anno 2024, perché dal 5,4% al 5,7% ogni mese il pensionato ha maturato crediti per uno 0,3% della sua pensione.
Al momento il governo non ha inserito l’anticipo della perequazione delle pensioni a dicembre 2024, ma non è escluso che ci possa essere presto una sorpresa. Come sempre il bilancio di uno Stato è per anno solare.
Anticipando il conguaglio dell’adeguamento delle pensioni 2024 a dicembre, il mese di gennaio 2025 partirebbe con una spesa inferiore e quindi con un bilancio migliore in partenza. Se arretrati e aumenti vengono inseriti a dicembre infatti, la spesa viene messa a bilancio quest’anno.
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