A livello provinciale la nostra provincia è al primo posto seguono Vercelli con il 58,9%, Alessandria con il 55,5%, Verbano 54,8%, Asti, 51,1%, Novara 47,1%, Cuneo 45,6% e Torino 44,5%.
In 24 mesi il settore delle Costruzioni piemontesi ha perso 309 imprese artigiane, passando da 49.187 a 48.878. L’uscita dal mercato ha interessato esclusivamente le imprese meno strutturate.
Per il 2025 è previsto un incentivo del 50% per la ristrutturazione delle prime case, con massimale fissato a 96mila euro, mentre per le seconde case la detrazione sarà del 36%. Il décalage dei bonus inciderà sulla tenuta del comparto casa.
“Non si può ignorare il clima di incertezza in cui le imprese edili si trovano ad operare commenta molte imprese della filiera negli ultimi anni hanno saputo reagire e cogliere le opportunità offerte dai bonus edilizi, hanno investito e introdotto innovazioni al loro interno e si sono strutturate. Come era prevedibile le imprese più piccole e meno strutturate non ce l’hanno fatta a resistere e in soli 3 anni in Piemonte sono ben 309 le cessazioni. Insistiamo affinché vengano attivati nuovi incentivi e bonus fiscali per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico, aiutando le famiglie ad affrontare il gravoso onere di adeguare il proprio patrimonio immobiliare che, ricordiamolo, è ancora perlopiù risalente agli anni ‘70» spiega Confartigianato.
È chiaro, dunque, che la nuova direttiva europea EPBD (“Case Green”) impatterà significativamente sul parco immobiliare ed esprimerà un’elevata domanda di sostituzione di impianti/efficientamento degli stessi, rappresentando un’importante opportunità di consolidamento e crescita per il settore.
In Italia la quota degli immobili nelle classi energetiche più inquinanti (F-G) è pari al 51,8%. In Piemonte è pari al 47,9%.
A livello provinciale Biella è al primo posto con il 61,8% degli immobili nelle classi energetiche più inquinanti, segue Vercelli con il 58,9%, Alessandria con il 55,5%, Verbano 54,8%, Asti, 51,1%, Novara 47,1%, Cuneo 45,6% e Torino 44,5%.
«Negli ultimi anni abbiamo assistito a trasformazioni epocali, dal boom edilizio, alla crisi, alla pandemia e al Superbonus. Ora la sfida è quella della sostenibilità.
Dobbiamo lavorare insieme per promuovere pratiche costruttive che rispettino l’ambiente, utilizzando materiali sostenibili e implementando soluzioni innovative, valorizzando il patrimonio immobiliare dei centri urbani e dei borghi e supportando percorsi di aggiornamento e formazione. Ma, per riuscire nella sfida è fondamentale rendere strutturali i bonus, rivedere le tempistiche per la realizzazione dei lavori sugli immobili inquinanti e soprattutto velocizzare l’erogazione delle risorse del PNRR sui lavori già programmati, anche perché, da ricordare che il costo per l’efficientamento di un immobile è circa 100mila euro».
Altro problema segnalato e noto è la carenza di personale, che sta portando ad un abbassamento dei profili impegnati nel settore e all’incremento di imprenditori “improvvisati” che riducono l’immagine del lavoro edile, la qualità e la produttività del settore.
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