Per aiutare lo sviluppo di una filiera di produzione energetica solare, attirando gli investimenti delle imprese a livello europeo, nasce il Registro Fotovoltaico, realizzato da Enea
Gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti da 116 Paesi sono sfidanti e impegnativi: entro il 2030 bisognerà triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile, ovvero arrivare a produrre 11,2 TW di capacità globale.
Di questi, secondo il World Energy Transitions Outlook di Irena, circa 8,5 TW dovrebbero provenire dal solare fotovoltaico e da eolico off-shore.
Una previsione che ci fa pro, visto che in Italia la fonte rinnovabile con la crescita più rapida è quella legata al solare fotovoltaico. Siamo certamente il Paese del Sole, ma la posizione geografica, da sola, non basta a produrre energia e a sviluppare una filiera di qualità.
Ecco perché, allora, è fondamentale per la nostra roadmap nazionale selezionare e favorire l’adozione della migliore tecnologia fotovoltaica, che sia efficiente e sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della società.
Da qui nasce il Registro Fotovoltaico, iniziativa che ha l’obiettivo di agevolare lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del fotovoltaico, cercando di indirizzare gli investimenti delle imprese sulle tecnologie più promettenti ed efficaci.
Per Giulia Monteleone, direttrice del Dipartimento Enea Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili, “incentivare l’installazione di moduli fotovoltaici con elevate prestazioni e fabbricati con processi che abbiano alti standard ambientali può contribuire a sostenere iniziative industriali in Italia e fare da volano per nuovi progetti“.
Questo registro – realizzato da Enea e che sarà accessibile e operativo a partire dal 13 novembre 2024 – vuole essere uno strumento a sostegno della trasformazione digitale ed energetica delle imprese, evidenziando le agevolazioni concesse per l’acquisto di beni strumentali relativi a tecnologie riconducibili alle fonti rinnovabili, tra cui anche i moduli fotovoltaici.
In particolare, il registro è organizzato in tre categorie differenti nella quali si individuano per i moduli fotovoltaici dei criteri minimi:
- i moduli devono essere prodotti in stati membri dell’Ue con certe caratteristiche prestazionali
- moduli e celle devono essere prodotti negli stati membri
- eventualmente con celle solari innovative ed efficienti (celle a eterogiunzione di silicio bifacciali) o con le tecnologie Fv che si stanno affacciando ora nei processi produttivi (celle tandem ad alta efficienza)
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