Si è tenuto ieri in Regione Toscana l’incontro per la Targetti Sankey di Firenze, alla presenza di Città Metropolitana e Comune di Firenze, dell’azienda e delle organizzazioni sindacali ed Rsu.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il ritiro del piano presentato nei giorni scorsi dall’azienda che prevede la dismissione complessiva di Targetti a Firenze con vendita dello stabilimento, chiusura della produzione e il solo mantenimento della parte amministrativa in un luogo ancora da definire, con relativa riduzione dell’organico di oltre 50 unità delle attuali 90.
Le istituzioni hanno messo in campo tutti gli strumenti per sostenere e lavorare assieme a un piano di rilancio industriale ed economico dell’attività, a condizione che l’azienda tornasse indietro sui licenziamenti e sulla dismissione della produzione.
Nonostante tutte le aperture prefigurate l’azienda non ha voluto discutere alcuna diversa impostazione.
Per il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Prato e Pistoia Stefano Angelini “è inaccettabile che l’azienda da una parte parli di licenziamenti e dismissione, dall’altra ci dica che ha ordinativi fino ai prossimi mesi. Come può non prendere in considerazione né la possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali, né gli impegni istituzionali per un rilancio vero? Se l’intento è solo quello di dismettere e fare una speculazione del marchio e immobiliare, chiediamo all’azienda di mettere a disposizione l’attività per esplorare possibili investitori che credono ancora nella possibilità di sviluppo di Targetti nel mondo.”
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