TOLENTINO «Mauro Sclavi ha risposto a tutte le domande. È totalmente estraneo ai fatti e auspichiamo che questa vicenda si chiuda presto». A parlare è il legale del sindaco, l’avvocato Claudio Carbonari, all’uscita della caserma dei carabinieri dove ieri mattina uno dopo l’altro si sono recati il primo cittadino, la responsabile dell’ufficio Urbanistica Patrizia Meo e il responsabile del settore Patrimonio del Comune, Paolo Bini, per sottoporsi all’interrogatorio fissato dal pubblico ministero Enrico Barbieri.
L’inchiesta
La Procura infatti sta indagando su presunte irregolarità nella vendita di un terreno comunale a una ditta albanese del posto e in questa fase preliminare ha ritenuto utile sentire gli indagati in merito a quella che è una prima ricostruzione provvisoria dei fatti. Nel fascicolo, aperto per l’ipotesi di reato di tentata falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, l’incolpazione è che Sclavi, Meo e Bini, ciascuno in base alla funzione svolta, avrebbero compiuto azioni dirette ad attestare al notaio la regolarità urbanistica del terreno omettendo di comunicare che ci fosse un manufatto abusivo (un cancello con le due colonne) e inviando insieme alla controparte documentazione dalla quale non risultava alcun riferimento alla presenza di abusi.
Dal notaio però le parti non sono mai andate per concludere l’atto perchè i carabinieri sono arrivati prima: ad aprile scorso erano infatti andati in Comune per acquisire tutta la documentazione.
Le difese
Una ricostruzione, questa, che il sindaco e i due responsabili dei settori hanno contestato con forza ieri nel corso degli interrogatori a cui hanno partecipato anche carabinieri e finanzieri. «Sclavi – ha aggiunto l’avvocato Carbonari -. Non è Pico della Mirandola, non sa tutte le attività dell’Urbanistica. Comunque ha chiarito la sua posizione. Non c’è alcun documento inviato dal Comune al notaio. Oggi (ieri, ndr) ho prodotto documenti difensivi che il pubblico ministero valuterà bene».
Ha tagliato corto l’avvocato Paolo Rossi che assiste la dirigente dell’ufficio Urbanistica: «Non dico nulla perchè siamo in fase di indagine, dico solo che l’ingegner Meo non si è sottratta al confronto e ha risposto alle domande. Aggiungo che è un dirigente capace ed onesto».
«Bini si ritiene totalmente estraneo ai fatti, ha risposto a tutte le domande e ha fornito ampia documentazione – ha commentato l’avvocato Luciano Bora -. Riteniamo che il reato non sussista. Bini non ha mai telefonato o incontrato il notaio per questa vicenda, né ha inviato alcuna documentazione».
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