JESI Buone notizie per i soci conferitori di Terre Cortesi Moncaro. Ieri, il Tribunale di Ancona ha autorizzato Marcello Pollio, l’ex custode ed oggi curatore della prima cooperativa vitivinicola delle Marche, al pagamento dell’acconto delle uve della vendemmia 2024. Un sospiro di sollievo per gli agricoltori. Erano in tanti a temere «di essere stati presi in giro per il quarto anno consecutivo». Nel passivo di 38,5 milioni di euro di Moncaro, ci sono le tre ultime vendemmie non liquidate alla maggior parte di loro e, da patto, l’uva 2024 avrebbe dovuto essere pagata a fine ottobre, inizio novembre.
La svolta
«Una scadenza che non si è potuto rispettare – spiega il documento a sostegno dell’istanza – in quanto coincideva con l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale e i conteggi dell’uva conferita erano ancora in corso». Oggi, i conti sono fatti e i soldi, in arrivo. Moncaro ha incamerato 17.958 quintali di uva che pagherà 926.043,90 euro sulla base di un prezziario stabilito dall’enologo in accordo con i soci conferitori. Per il vitigno Verdicchio, 60 euro al quintale. Nell’immediato arriva sui conti correnti, il 15% delle somme dovute, poi, fra pochi giorni, altri 15% fino a raggiungere il 30% dell’acconto pattuito ad agosto. Si completerà con il versamento di un altro 30% entro dicembre 2024 e il saldo a giugno 2025. I soldi per la prima tranche sono già sul conto corrente intestato al procedimento unitario; per la seconda, dipende da Invitalia Medio Credito Centrale. Deve accreditare 459.900,75 euro di contributi resi già disponibili dal Mimit. Pagamenti che tengono conto dell’economia rurale reale. In quanto «sono versamenti che permettono ai soci conferitori di affrontare nell’ultimo trimestre dell’anno ingenti spese per la remunerazione delle lavorazioni e mezzi tecnici impiegati per la vendemmia nonché per la preparazione dei terreni ai fini dell’avvio delle coltivazioni per la nuova stagione»; rappresentano «un’entrata necessaria per la sopravvivenza di diverse realtà agricole; e risultano «essenziali per dare attuazione all’impegno assunto nei confronti dei soci conferitori».
L’impegno rispettato
Ossia consentono di far rispettare al Custode Marcello Pollio la parola data ad agosto alle assemblee di Montecarotto e Acquaviva Picena organizzate con lo scopo di ripristinare un clima di fiducia nella cooperativa. Il che ne fa «dei crediti funzionali alla continuità aziendale e al mantenimento dell’indotto su cui si fonda l’attività della Cooperativa». Con l’istanza, il Tribunale ha anche dato il via libera per pagare gli stipendi di ottobre dei dipendenti e «dei servizi essenziali» come l’elettricità e il telefono. Ieri, il collegio dei curatori ha risposto con una lettera all’appello di salvataggio lanciato dai dipendenti. Hanno ricordato che la diatriba nasce dal fatto che il 25 ottobre scorso il Tribunale di Ancona ha dichiarato aperta la procedura di Liquidazione Giudiziale e il Mimit emesso decreto per quella coatta amministrativa. Per il Collegio dei Curatori, Pollio -Sanzio – Pettinato, le due liquidazioni hanno lo stesso scopo ma la loro gestione «è più spedita ed efficiente per individuare una soluzione e fare della liquidazione dell’azienda un’opportunità di rilancio».
L’incontro
Oggi a Montecarotto, al teatro comunale, alle 16, l’europarlamentare di FdI Carlo Ciccioli promuove un incontro per «chi è interessato a fermare la liquidazione e costruire un nuovo piano di rilancio». Auspica che da quest’incontro «esca forte un’unica voce di cui i giudici dovranno tenere conto».
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