Un Tesoro che cresce: oltre 100 miliardi in meno di tre mesi
In soli 72 giorni, il Ministero del Tesoro italiano ha realizzato un’impresa notevole, accumulando più di 100 miliardi di euro. Per essere esatti, con l’ultimo raccolto di 8,5 miliardi il 13 marzo, attraverso un’asta che ha incluso BTp con scadenze di 3, 7, 15 e 30 anni, il totale ammonta a 114,55 miliardi di euro in meno di un trimestre. Questo successo segue il record stabilito dall’emissione del BTp Valore all’inizio di marzo, che ha raccolto da solo 18,3 miliardi, un risultato senza precedenti.
Obiettivi e progressi del Tesoro per il 2024
Per l’anno prossimo, il Tesoro si è prefissato di raccogliere tra i 340 e i 360 miliardi di euro mediante l’emissione di titoli a medio e lungo termine. Escludendo i 29,5 miliardi ottenuti tramite i Buoni ordinari del Tesoro (incluso il risultato di aste precedenti riaperte), la raccolta netta sui titoli a medio-lunga scadenza è di 85 miliardi, circa il 25% dell’obiettivo totale stabilito. Considerando che non si è ancora concluso il primo trimestre dell’anno, è evidente che il piano di finanziamento sta procedendo a ritmo sostenuto.
La situazione dello spread e dei tassi di interesse
Lo spread tra i BTp italiani e i Bund tedeschi è in notevole diminuzione. A ottobre del 2023, lo spread si attestava oltre i 210 punti base, mentre ora è sceso a 127. Questo è un segno positivo, ma nonostante questa riduzione, l’Italia continua a pagare tassi di interesse superiori rispetto ad altri paesi dell’Eurozona, incluso la Grecia. Ad esempio, i BTp italiani a 10 anni offrono una rendita del 3,6%, superiore a quella dei corrispettivi greci che rendono il 3,2%, e anche più alta rispetto ai titoli portoghesi e spagnoli, che rendono rispettivamente il 2,97% e il 3,13%.
Queste dinamiche suggeriscono che gli spread rispetto alla Germania si stanno generalmente riducendo in tutta l’Eurozona, riflettendo le sfide attuali dell’economia tedesca, che si trova in una fase di recessione tecnica anche a causa della sua dipendenza dall’economia cinese, attualmente in rallentamento.
Perché l’Italia paga più della Grecia?
La ragione principale per cui l’Italia offre rendimenti superiori rispetto ad altri paesi dell’Eurozona è il suo elevato debito pubblico, che si aggira intorno ai 2.900 miliardi di euro, quasi il 140% del suo Prodotto Interno Lordo. Questo livello di debito spinge gli investitori a richiedere un premio di rischio maggiore, soprattutto per i titoli a media e lunga scadenza. Tuttavia, questo non sembra preoccupare i risparmiatori italiani che hanno attivamente partecipato alle recenti emissioni di titoli, compensando parzialmente il progressivo ritiro della Banca Centrale Europea dal sostegno monetario e dall’acquisto di debito italiano. In qualche modo, sembra essere ritornata la fiducia nei BTp da parte degli italiani.
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Esperta di finanza con oltre dieci anni di esperienza, Claudia Rossi fornisce consulenze strategiche su investimenti e gestione finanziaria nel contesto frontaliere. Laureata alla Bocconi, aiuta i nostri lettori a navigare il complesso mondo finanziario tra Italia e Svizzera.
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