Il Mezzogiorno si conferma un sorprendente laboratorio di innovazione e creatività, capace di competere sul piano nazionale e internazionale. La frontiera della tecnologia che si esprime attraverso i dati sulle startup ma anche sulla loro qualità. A dirlo sono i numeri: secondo l’ultimo Report trimestrale sulle startup italiane pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le regioni del Sud, Campania in testa, ospitano quasi il 26% delle startup registrate in Italia.
La Campania, in particolare, si distingue per il dinamismo nei settori tecnologici e culturali, con progetti che spaziano dall’aerospazio all’economia circolare fino alla sanità, e, secondo il Report pubblicato a ottobre, è riuscita a superare il Lazio, balzando al secondo posto per numero di startup innovative. Le startup innovative sono societa che creano sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico: rappresentano, quindi, un elemento chiave per migliorare l’economia, sono motore della crescita e dell’innovazione, creano occupazione. In un epoca come quella attuale, caratterizzata dalla trasformazione tecnologica che accelera in modo esponenziale, è solo grazie alle startup che tutto il sistema economico può velocizzare i tempi di risposta alle nuove sfide. Il settore nel Sud è più che vivace e lo dimostra la sesta edizione dell’Innovation Village Award, che ha visto trionfare progetti visionari e concreti, tutti accomunati da un obiettivo: migliorare la qualità della vita attraverso soluzioni sostenibili.
Salento al top
Il premio, giunto alla sua sesta edizione, è nato per valorizzare le esperienze di innovazione in grado di apportare un contributo per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU. Sul palco si sono alternati i migliori 24 progetti di quest’anno, scelti tra le 192 candidature provenienti da innovatori di tutta Italia. I finalisti sono stati votati dalla giuria, che ha riunito 144 figure di spicco dell’innovazione, del giornalismo, delle istituzioni e del mondo accademico. Il premio è istituito e sostenuto da Knowledge for Business, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ed ENEA. A vincere l’edizione 2024 è stata Limitless, la carrozzina verticalizzante e dal design futuristico, ideata da Alessio Sansò, fisioterapista, docente universitario e ricercatore clinico di Lecce. Un’innovazione che parte da un bisogno personale ma che ambisce a rivoluzionare il concetto di mobilità urbana e inclusiva. «Spesso si investe poco su progetti di questo tipo, eppure si tratta di innovazioni che producono business e possono apportare valore sociale. Il messaggio è che una persona con disabilità può avere le stesse potenzialità di tutti gli altri» ha sottolineato Sansò, dopo la vittoria. Il secondo posto è andato a Servati, startup salentina che coniuga moda e sostenibilità, producendo sneaker stampate in 3D con materiali riciclati. Un progetto che testimonia come il Sud possa essere protagonista anche nel settore della green economy. Matteo Di Paola e Marco Primicieri, i due giovani fondatori, sono convinti che «fare impresa al Sud sia possibile».
Futuro sostenibile
Che il Mezzogiorno abbia una marcia in più ci crede anche Optima Italia, main sponsor dell’Innovation Village Award, che da anni sostiene progetti innovativi legati all’efficienza energetica. «L’innovazione è da sempre al centro della strategia di Optima. Per questo siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno Innovation Village, che rappresenta un’opportunità unica per mettere in luce il grande potenziale del nostro territorio, come fucina di innovazione e di creatività» ha dichiarato Umberto d’Oriano, direttore marketing dell’azienda. «Siamo da sempre impegnati a favorire e promuovere le idee più distintive e innovative. Per questo, oltre a dare il nome al Torneo finale per la selezione del vincitore assoluto, abbiamo voluto rinnovare il Premio Optima». A vincerlo è stata la startup Captop con il progetto «Risparmio energetico e sostenibilitaØ edifici». Si tratta di un’azienda che è spin-off dell’Università Federico II di Napoli, con sede nell’are aindustriale di Pascarola, a Caivano. Illustrato da Giancarlo Abbate, il progetto è incentrato sul risparmio energetico nell’uso di ascensori e montacarichi, che rappresentano uno dei principali consumi energetici degli edifici. Annamaria Capodanno, direttrice di Innovation Village, ha evidenziato che «Napoli è ormai un punto di riferimento per gli innovatori. Qui si creano sinergie tra startup, investitori e istituzioni». Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, ha sottolineato come il premio rifletta le traiettorie di sviluppo regionale, che puntano a integrare sostenibilità, inclusione sociale e innovazione tecnologica e «la Campania si conferma un motore per ampliare i partenariati e rendere l’innovazione protagonista». Tra i premiati anche BYF Build Your Future di Frosinone, HyperDart di Milano, BeadRoots sempre di Lecce, e menzione speciale per Tadà Play Le storie che giochi di Napoli.
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