Natalità e famiglia, Soresi (Fdi) “Bonus nido regionale e voucher per chi è fuori graduatoria” #finsubito prestito immediato

“La sfida della natalità è un tema cruciale per il futuro del nostro Paese. Sempre più famiglie si trovano a fare i conti con difficoltà economiche e organizzative che le portano a rinunciare a fare figli o più figli. È allora necessario invertire questa tendenza, costruendo un sistema di supporto anche a livello regionale. Per questo, se eletta in Regione, vorrei portare avanti proposte concrete che possano dare un aiuto reale alle famiglie”. Così Sara Soresi, candidata alle elezioni regionali con Fratelli d’Italia. “Penso al bonus nido regionale – spiega – seguendo l’esempio di altre regioni come l’Umbria e al quoziente famigliare per i servizi alla persona cioè uno strumento che consentirebbe di calcolare il costo dei servizi in base alla composizione della famiglia, sostenendo in modo particolare quelle più numerose”.

“Un’altra idea a cui tengo – prosegue – è quella di un voucher per le famiglie escluse dalle graduatorie dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali. Proposta, questa, che ho già presentato in consiglio comunale a Piacenza e purtroppo non accolta dall’attuale amministrazione. A Piacenza, infatti, come in molte altre città, le graduatorie si fanno sempre più lunghe e molte famiglie rimangono escluse dai servizi comunali, ritrovandosi costrette a rivolgersi a servizi privati più costosi. Questo voucher rappresenterebbe un sostegno essenziale per quelle famiglie”.

“Anche sul fronte dello sport, un aspetto chiave per la crescita dei nostri ragazzi, è importante intervenire. Il voucher sport attualmente previsto, per esempio a Piacenza, ha un valore troppo limitato. Per questo, vorrei proporre un aumento dei contributi regionali dedicati allo sport, affinché ogni famiglia possa garantire ai propri figli accesso a queste attività, fondamentali per uno sviluppo sano e completo. Infine – dice Soresi – terrei particolarmente a lavorare per un riconoscimento ufficiale del ruolo delle Tagesmutter. In Emilia-Romagna, ad oggi, solo le Tagesmutter dipendenti da cooperative o enti accreditati godono di un riconoscimento, mentre tutte le altre sono escluse da ogni tipo di regolamentazione e supporto. Questo sistema va rivisto, perché queste figure forniscono un servizio essenziale per molte famiglie e meritano di essere tutelate e valorizzate. Sono convinta che queste misure possano rappresentare un passo importante verso il sostegno delle famiglie e, di riflesso, una spinta positiva per affrontare il problema della natalità, rendendo la nostra Regione un luogo in cui è più semplice e sereno crescere una famiglia”-