Con il teatro Sant’Andrea di Milano pieno, nonostante la chiusura delle prenotazioni tre giorni prima dell’evento, si è svolta ieri l’iniziativa “Stop smartphone e social sotto i 14 e i 16 anni. Ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”. Sul palco si sono alternati i due estensori dell’appello, Daniele Novara e Alberto Pellai, ed alcuni dei primi firmatari tra cui Simona Malpezzi, Elena Passerini, Cristina Dell’Acqua, Brunella Fiore, Simone Lanza, Raffaele Mantegazza, Idor De Simone.
“Stiamo raggiungendo le 65.000 firme e, in una giornata di pioggia come questa, abbiamo riempito un teatro chiudendo, purtroppo, le iscrizioni giorni prima dell’iniziativa”, afferma Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller. “Questo è il segnale più lampante di come i genitori sentano davvero il bisogno di una legge in grado di sostenerli nella volontà di tutelare i propri figli e le proprie figlie”.
“Lo Stato deve offrire una cornice adeguata”, afferma il pedagogista. “Oggi tutti noi abbiamo percepito una richiesta chiara: sosteneteci nel nostro lavoro di genitori e forniteci gli strumenti per poter garantire alle nuove generazioni una crescita sana e che possa porre le basi per una vita piena e felice.”
“Questo è quello che vogliamo fare, insieme a tutte e tutti, in un continuo confronto aperto a tutta la comunità educante. Per questo rilanciamo e presto organizzeremo altri incontri come questo in varie parti d’Italia, cercando di mettere a rete tutte le energie positive emerse in questi mesi. Non si tratta di proibizionismo, come qualcuno afferma, ma di non permettere che i nostri ragazzi e le nostre ragazze subiscano gravi danni, fisici e non solo, e che diventino preda di quelle multinazionali che non li vedono persone ma clienti. Una legge è ormai indispensabile e i tempi sono maturi”, conclude Novara.
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