Palazzo Frizzoni difende il modello «duale» e la figura del general manager. A giorni, un nuovo Cda per decidere i prossimi passi e «garantire la continuità operativa del museo»
Da una parte le opere d’arte, dall’altra le attività per rendere più «attrattiva» la pinacoteca. Da una parte la direttrice (ormai ex) Martina Bagnoli, dall’altra il general manager Gianpietro Bonaldi. A quasi 24 ore dall’ufficializzazione delle dimissioni di Bagnoli, Palazzo Frizzoni, in una nota, dà la sua versione dello strappo irreversibile che si è consumato nelle stanze del più prestigioso museo cittadino, fino all’atto finale durante il Consiglio di amministrazione straordinario del 31 ottobre 2024.
L’amministrazione difende innanzitutto il «modello duale», come lo definisce, con le figure, appunto, della direttrice e del general manager. Un modello organizzativo «adottato da anni» che, viene spiegato, ha trovato sia nella presidente, ovvero la sindaca Elena Carnevali, sia nel Consiglio di amministrazione «piena conferma, così come la stima e la fiducia nei confronti» di Bagnoli e Bonaldi, «delle rispettive professionalità e l’apprezzamento del loro operato». Dopo le dimissioni presentate nei giorni scorsi dalla direttrice, la sindaca Carnevali, nella sua veste di presidente del Cda, con l’assessore alla Cultura Sergio Gandi, «si sono prontamente attivati per analizzare la situazione e valutare le possibili soluzioni atte ad evitare le dimissioni e a tutelare la continuità, la stabilità ed il profilo reputazionale dell’Istituzione Accademia Carrara».
La nota del Comune prosegue spiegando che «in particolare, nella cornice degli obblighi previsti dai rispettivi contratti, sono state compiutamente identificate e indicate alla direttrice ed al general manager le rispettive responsabilità e sfere di autonomia, nonché le aree di attività e di responsabilità condivise, al fine di garantire l’efficienza operativa della fondazione, evitando al contempo un approccio meramente aziendalista, così come un’impostazione, diversa da quella della fondazione, da museo strettamente civico». Il primo incarnato da Bonaldi, la seconda riferibile a Bagnoli. «Prima di redigere la proposta in piena condivisione con l’intero Cda, la presidente Carnevali e l’assessore Gandi – si legge ancora nella nota – hanno incontrato a più riprese la direttrice ed il general manager, sia singolarmente sia congiuntamente, per comprendere meglio le rispettive esigenze. In questi incontri, è stata costantemente confermata la stima e la fiducia nei confronti di entrambi».
Ma alla resa sei conti, giovedì, presenti sia Bagnoli sia Bonaldi, il lieto fine è mancato. «Sono state illustrate le proposte che, ad avviso dello stesso Cda, avrebbero consentito una compiuta funzionalità dell’operato di entrambi – spiegano da Palazzo Frizzoni -. Tuttavia, nonostante una discussione lunga e approfondita, la direttrice ha confermato la propria intenzione di dimettersi, dichiarando alla fine di non condividere il modello gestionale.
La presidente ed il Cda, molto rammaricati per questa scelta, rispettano il punto di vista della direttrice e ne accettano le dimissioni, ringraziandola per il buon lavoro svolto. Nei prossimi giorni, il Cda si riunirà per definire i prossimi passi, indispensabili per garantire la continuità operativa del museo oltre agli impegni già programmati della Fondazione.
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