Reportage “Enna, Tra Progetti e Superficialità”: la città è messa male #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Questo pomeriggio, presso il Caffè Letterario Al Kenisa, ha avuto luogo la proiezione del reportage a cura dell’Associazione Koiné Eureka, ed in particolare di Manuel Cutaia, l’avvocata Ambra Turco e Filippo Lo Presti, dal titolo “Enna – Tra progetti e superficilità, il peso delle scelte che la danneggiano”.

Il video è stato realizzato nell’ambito del nuovo canale di divulgazione economica e politica, “Ecopolitix”, promosso dall’Associazione per parlare delle problematiche sostanziali che da un po’ di tempo affliggono la nostra città. 

“Quello di oggi è un momento di inizio, un momento di apertura per inaugurare l’avvio di un percorso volto al confronto, alla conoscenza e alla vicinanza con le attività economiche – spiega il Presidente dell’Associazione Koiné – per poter dibattere, ma soprattutto osservare e vivere Enna anche da un altro punto di vista: quello delle persone direttamente impegnate nel territorio, di chi ogni giorno apre la porta della propria attività, mettendo le proprie risorse, le proprie competenze e la propria pazienza per mandarla avanti.”

Il video, come anticipato dagli autori, è stato girato tra la fine dello scorso agosto e gli inizi di settembre, poco prima che le conseguenze della siccità si acuissero, colpendo duramente i cittadini ennesi e una città già tediata dalle ripercussioni dovute alla superficilità di alcune scelte. 

Gli scenari sono la chiusura del Castello e i lavori allo svincolo autostradale. 

Oggetto della discussione non è stata, naturalmente, la necessità delle operazioni, quanto la mancanza di una gestione e pianificazione adeguata alla limitazione di danni e disagi, in special modo per lavoratori e turisti. 

Ad essere intervistati e a parlare in prima persona sono stati alcuni imprenditori locali, titolari di attività ben note nel territorio, e tutti evidenziano la totale assenza di politiche serie, in grado di valorizzare le zone centrali della città e di arginare il deficit evidente registrato in merito al settore turistico, proprio in quelli che dovevano essere i mesi più produttivi. 

Le voci sono quelle di Gianfranco Lo Giudice, titolare di un ristorante nei pressi del Castello; Mario Tricarichi, titolare del Bar del Duomo, che hanno sottolineato entrambi come la chiusura del Castello e dello svincolo autostradale abbiano penalizzato il settore turistico, provocando una diminuzione del lavoro di almeno il 50%, nonché gravi problemi occupazionali per almeno 4/5 unità lavorative, bloccando completamente l’accesso a una nota pizzeria per ben tre mesi: 

“Non si tratta di un danno momentaneo, ma ci vorranno anni per recuperare. Se si chiede in giro, ormai si sente dire ‘Ad Enna il Castello è chiuso, che ci devi andare a fare?! “. 

A seguire, Giuseppe Pirrera, titolare del Ristorante Centrale, ha ribadito la mancanza di una programmazione turistica da parte dell’Amministrazione, fatta eccezione per i Festival, e ha riscontrato un calo di almeno il 40% nell’afflusso di clienti provenienti da fuori: “Mancano indicazioni in inglese per accogliere i turisti e guidarli ai parcheggi, ai ristoranti e ai B&B”. 

“Gravi perdite dal punto di vista dell’offerta turistica, assenza di indicazioni chiare e corrette anche per le visite ai nuovi musei – continua Chiara Melita, titolare di un B&B in zona piazza San Francesco – Castello chiuso senza un piano alternativo, autobus limitati, troppo poco da offrire e proporre ai turisti, soprattutto facendo un paragone con quello che ci circonda in provincia e con P. Armerina, dove c’è un vero e proprio boom; l’Università qui è fondamentale, ma ci vorrebbe anche altro”. 

Lo stesso ha espresso Massimo Greco, editorialista di Vivienna: “Solo l’Universitá ha portato risorse umane e finanziarie, per il resto siamo in perfetta sintonia solo con le politiche di spopolamento. Manca una progettazione sia turistica che per gli eventi. Nessuno ha chiesto fondi alla Regione Siciliana. Varie chiese rimangono chiuse, la Torre non è valorizzata allo stesso modo, quindi fondamentalmente abbiamo il Castello.  Non vi è un’Istituzione che cura il turismo, che non può essere gestito solo entro i confini locali, ma ci vorrebbe un ente più grande come la Provincia. Enna prima aveva deputato regionale, ora non ce l’ha più, e manca l’iniziativa ennese”. 

“Le attività locali si sentono abbandonate a sé stesse – ha dichiarato nell’intervista anche Tommaso Scavuzzo, titolare del noto Tommy’s Wine nei pressi della Chiesa di San Tommaso, ribadendo il calo della clientela e del fatturato in concomitanza con la chiusura dello Svincolo e del Castello – Più volte i turisti disdicevano le prenotazioni perché non trovavano l’uscita dell’autostrada e finivano altrove, di solito a Caltanissetta. Da un certo momento mi toccava avvisarli per bene e specificare di uscire a Mulinello”. 

E’ stato intervistato anche Mirko Milano, Assessore Comunale al Turismo: “Bisogna organizzare eventi diversi dalle classiche sagre per attrarre il turista, come ad esempio un “Enna Food”, che metta insieme tutte le varie specialità. Vi sono infatti in programma iniziative culturali ed enogastronomiche che daranno certamente lustro alla città. Ed anche l’idea di una “carta cultura”, per offrire ai visitatori delle agevolazioni relativamente a musei e a ristoranti”. 

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Il video è terminato con l’augurio che, nei mesi avvenire, la città di Enna possa effettivamente conoscere tempi migliori.