La nuova versione potenziata del bonus Maroni sarà applicata in automatico anche a chi già ne beneficia o ha maturato i requisiti per la pensione anticipata nel 2024. Il DDL Bilancio introduce per il bonus l’esenzione fiscale dei contributi non versati ed erogati in busta paga
L’incentivo al posticipo del pensionamento sarà potenziato anche per chi già ne beneficia.
Il disegno della Legge di Bilancio 2025 prevede la detassazione dei contributi non versati dal datore di lavoro e che confluiscono nella busta paga di lavoratori e lavoratrici che decidono di restare al lavoro.
Possibilità che si applica anche a chi matura i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2024 e decide di beneficiare del bonus.
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Bonus Maroni detassato anche per chi ha maturato i requisiti nel 2024
Il disegno della Legge di Bilancio 2025, con l’obiettivo di incentivare la permanenza al lavoro e quindi rendere più conveniente posticipare la pensione, prevede il potenziamento del bonus Maroni, l’incentivo volto a favorire la permanenza al lavoro anche dopo la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata.
Attualmente, la misura consente a lavoratori e lavoratrici che decidono di posticipare il pensionamento di ottenere in busta paga i contributi a loro carico (il 9,19 per cento della retribuzione) rinunciando all’accredito sul proprio montante contributivo.
In particolare, il datore di lavoro smetterà di versare all’ente di previdenza la quota di contributi IVS a carico dei lavoratori, la quale confluirà interamente nelle buste paga dei beneficiari. L’effetto è dunque un aumento del 9,19 per cento dello stipendio per i privati (8,8 per gli statali).
Chi ne usufruisce, quando poi andrà in pensione, riceverà l’importo del trattamento maturato alla data della prima scadenza utile per il pensionamento per effetto del minor versamento.
Il DDL Bilancio 2025 introduce alcune novità per potenziare la misura e renderla più appetibile a lavoratori e lavoratrici prossimi alla pensione.
Nello specifico, si prevede la detassazione delle somme erogate ai dipendenti che, pertanto, riceveranno l’intero importo in busta paga.
Inoltre, la possibilità di accedere al bonus Maroni viene estesa, oltre a chi matura i requisiti per la pensione anticipata flessibile (Quota 103) entro il 31 dicembre 2025, anche a chi matura quelli per la pensione anticipata ordinaria, cioè 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Bonus Maroni detassazione automatica anche per già ne beneficia
Come si legge nel dossier elaborato dal Servizio Studi di Camera e Senato:
“Tale esclusione dalla base imponibile fiscale concerne implicitamente, per il periodo successivo all’anno 2024, anche i soggetti che abbiano optato per l’incentivo prima dell’anno 2025.”
Il nuovo bonus Maroni potenziato, dunque, si applicherà anche a chi ha già maturato i requisiti per la pensione quest’anno o in precedenza e decide di restare al lavoro e sarà applicato in automatico anche lavoratori e alle lavoratrici che nel 2023/2024 hanno optato per il bonus.
Nonostante il potenziamento però le adesioni rischiano di restare limitate. Come indicato nella relazione tecnica al DDL Bilancio, si stima che le adesioni saranno circa 7.000, contro le 6.500 di quest’anno.
Si ricorda che, come per quota 103, il bonus maroni può essere attivato solamente trascorse le nuove finestre temporali introdotte lo scorso anno:
- 7 mesi per i dipendenti privati e i lavoratori autonomi;
- 9 mesi per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni.
Per chi matura il requisito per la pensione anticipata ordinaria, invece, la finestra è pari a 3 mesi per il privato e gli statali e a 4 mesi per i restanti dipendenti pubblici (periodo, quest’ultimo, che dal 2025 sarà incrementato di un mese per effetto delle disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2024).
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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