Un’altra vita spezzata sul lavoro, un’altra famiglia straziata dal dolore. Questa mattina, un ingegnere di 72 anni Antonio Greco, originario di Aradeo, ma residente a Lecce, ha perso tragicamente la vita precipitando da un’impalcatura in un cantiere nel cuore di Lecce, in Via Lamarmora, non lontano dalla centralissima Piazza Mazzini.
L’incidente si è verificato intorno alle 9.00, quando l’uomo, stando a una primissima ricostruzione, è precipitato da un’altezza di circa quattro metri, mentre stava effettuando alcune misurazioni. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri e i funzionari dello Spesal. Purtroppo, per il professionista non c’è stato nulla da fare: i soccorsi si sono limitati a constatarne il decesso.
Le indagini sono attualmente in corso, coordinate dal Sostituto Procuratore Maria Vallefuoco della Procura della Repubblica di Lecce, per accertare le dinamiche esatte dell’incidente e individuare eventuali responsabilità.
Un dramma che si ripete
Questa nuova tragedia si aggiunge all’allarmante serie di incidenti mortali sul lavoro che negli ultimi mesi hanno funestato il territorio salentino. Un bollettino di guerra che non può più essere ignorato e che impone una riflessione profonda sulle condizioni di sicurezza nei cantieri edili e, più in generale, nei luoghi di lavoro.
È necessario, ora più che mai, intensificare i controlli, garantire la formazione adeguata dei lavoratori e investire in sistemi di sicurezza sempre più efficienti. Solo così sarà possibile ridurre drasticamente il numero di vittime e tutelare il diritto alla vita di tutti coloro che ogni giorno mettono a rischio la propria incolumità per lavorare.
Appello alla prevenzione
Le istituzioni, le imprese e i sindacati sono chiamati a fare la loro parte per prevenire simili tragedie. È fondamentale promuovere una cultura della sicurezza diffusa, nella quale ogni lavoratore si senta parte attiva nella tutela della propria e dell’altrui incolumità.
Dichiarazione dei sindacati
Donato Congedo Segretario Territoriale CISL Lecce: ‘Tredicesima vittima sul lavoro, è ora di dire basta! Con profonda tristezza e rabbia, la CISL di Lecce esprime il più sentito cordoglio alla famiglia della vittima. Un nuovo lutto si aggiunge all’elenco già troppo lungo delle vittime sul lavoro in provincia di Lecce, salito ormai a tredici. Un numero che grida vendetta e che ci costringe a interrogarci sulle cause di questa autentica mattanza. Chiediamo pertanto un incontro urgente con il Prefetto di Lecce per attivare tutte le procedure necessarie a intensificare i controlli e a garantire il pieno rispetto delle normative sulla sicurezza. Non possiamo più tollerare che si continui a morire sul lavoro. E’ fondamentale concentrare tutti gli sforzi nella diffusione della cultura della prevenzione. Diciamo ciò alla luce della firma del Protocollo di intesa che CGIL, CISL e UIL congiuntamente a Confindustria presenteranno giovedì prossimo in Provincia di Lecce. Un impegno che le parti sociali vogliono assumersi dinanzi alle nostre comunità. Attendiamo che anche le istituzioni esercitino il loro ruolo dinanzi al persistere di questa insostenibile situazione. Non è più possibile continuare ad assistere passivamente ad uno stillicidio di vite umane spezzate’.
“Non ci sono più parole per descrivere la nostra rabbia e il dolore di fronte all’ennesimo incidente mortale verificatosi questa mattina in un cantiere edile a Lecce ai danni di un lavoratore di 72 anni”, dicono il Coordinatore territoriale della Uil di Lecce, Mauro Fioretti, e il Segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, Salvatore Listinge. “Sappiamo tutti che il settore edile è più assoggettato ad incidenti gravissimi, molti dei quali, purtroppo, mortali. E allora com’è possibile che, a un’età così avanzata, si debba ancora rischiare la vita sul lavoro? La morte di quest’uomo deve farci interrogare non solo sui cronici problemi della sicurezza dei cantieri, – sottolineano Fioretti e Listinge – ma anche su un’altra realtà a nostro avviso inaccettabile: è giusto che i lavoratori anziani debbano affrontare situazioni lavorative che mettono a repentaglio la loro vita? Non è questa una sconfitta del nostro sistema sociale e previdenziale? È urgente un’attenzione su questo da parte del Governo, è necessario un impegno serio e immediato per rivedere le condizioni di lavoro degli anziani, garantendo loro la possibilità di vivere gli ultimi anni della propria vita con dignità e sicurezza, senza dover rischiare la propria salute e la propria vita su un cantiere. Così come è necessario aumentare le ispezioni’.
“Ancora una volta un luogo di lavoro, un cantiere edile, si trasforma in un luogo di morte”. Sono cariche di amarezza le parole usate da Tommaso Moscara, segretario generale della Cgil Lecce, e Luca Toma, segretario generale della Fillea Cgil Lecce, dopo il tragico incidente sul lavoro verificatosi stamane a Lecce. “Non importa il luogo, non importano l’età e la condizione lavorativa o contrattuale della vittima. Perdere la vita sul posto di lavoro è sempre una tragedia”, dicono i sindacalisti. “Resta solo l’amarezza di fronte al ripetersi di incidenti mortali sul lavoro. Esprimiamo cordoglio ai parenti ed ai cari del lavoratore. E ribadiamo con forza la necessità di avere un approccio sui temi della sicurezza sul lavoro che antepongano il rispetto della vita umana ad ogni altro tipo di logica. Il lavoro deve servire a dare dignità alla vita delle persone, non a metterle in pericolo, fino a farle morire”.
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