Ponte sullo Stretto, con una mozione il Comune di Villa chiede la sospensione del progetto #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Si avvicina la decisione del Mase sulla valutazione d’impatto ambientale del ponte sullo Stretto. Il ministero si esprimerà il 12 novembre e la società Stretto di Messina è certa che il procedimento di Via/Vas si concluderà positivamente conducendo il progetto verso il fondamentale passaggio dell’esame del Cipess, che dichiarerà la pubblica utilità della grande opera.

In questa fase cruciale arriva il deliberato del Comune di Villa San Giovanni, documento approvato il 23 ottobre nel quale si formalizza una netta posizione contraria all’attuale progetto del Ponte. La mozione è frutto di un “continuo e costante lavoro di questi ultimi due anni a tutela di Villa San Giovanni, nei confronti di un progetto, quello del Ponte, che ad oggi appare sempre più come un’opera che avrebbe il solo effetto di spaccare in due un territorio, senza certezze né sulla sua fattibilità tecnica né sull’impatto ambientale e sociale”.

Così si afferma in una nota del gruppo civico di maggioranza villese Città in Movimento, che sottolinea il carattere “di grande responsabilità dell’indirizzo politico, come d’altronde dovrebbe fare qualsiasi amministrazione di buon senso che si prefigge tra gli obiettivi la difesa della vittà. 

Il deliberato si rivolge ai tre enti coinvolti in questa fase progettuale: Mit (Ministero dei Trasporti), Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) e Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile). L’amministrazione di Villa San Giovanni, all’esito degli studi approfonditi della documentazione è al momento pervenuta ad una consapevolezza: manca un progetto definitivo in quanto manca la progettazione delle interferenze e il progetto di cantierizzazione. La mozione approvata dalla maggioranza contiene istanze chiare e precise. Al Mase si chiede la sospensione della valutazione di impatto ambientale perché “mancano gli studi”, e, se questi atti non saranno prodotti, si chiede di dare esito negativo”. Al Mit si chiede di sospendere i termini della conferenza istruttoria in attesa della Via, in quanto “non è neppure possibile valutare l’attuale progetto definitivo che sarà, all’esito delle prescrizioni che risulteranno dalla Via, inevitabilmente un progetto diverso. Al Cipess si chiede infine l’astensione dalla dichiarazione di pubblica utilità per gli espropri, perché “a oggi non è individuata l’area da espropriare, mancando il progetto di cantierizzazione”, o in subordine ne se domanda la sospensione.  

Il deliberato è un atto insieme amministrativo e politico che non lascia adito a dubbi circa l’esito di un metodo tecnico-scientifico applicato finora. “Oggi – continua la nota – non è più consentito a nessuno invocarlo malevolmente per attribuire all’amministrazione comunale tentennamenti, indecisioni o peggio ancora cedimenti sull’obiettivo della tutela e salvaguardia del territorio e dei suoi cittadini. Dove altro se non negli atti appena richiamati può essere individuata la posizione politica della maggioranza consiliare? Non vediamo come e perché ricercare altrove posizioni politiche diverse”

Dobbiamo quindi dare atto al lavoro di studio e ricerca portato avanti da questo ente su mandato politico di una maggioranza che non si è mai basata su slogan e prese di posizione asettiche, ma che ha dato modo ad una città di informarsi e dalla stessa città ha ricevuto la collaborazione necessaria per produrre documenti ufficiali di valutazione come le osservazioni alle controdeduzioni della Stretto di Messina, esprimendo chiaramente un giudizio insoddisfacente per “ la non esaustività, omissività e parzialità delle stesse controdeduzioni, che non soddisfano la stessa Città di Villa San Giovanni”.

Aggiungono gli esponenti del gruppo di maggioranza: “Questa amministrazione ha fatto la sua parte da soggetto istituzionale, non sottraendosi ad un confronto pubblico, come dimostrano i momenti di incontro organizzati dalla stessa o la partecipazione alle assemblee dei vari comitati in difesa del territorio e degli espropriandi. Allo stesso tempo – dicono ancora – se la delega rappresentativa espressa attraverso il voto rappresenta la forma riconosciuta di democrazia moderna, affinché la vera democrazia raggiunga i più alti livelli, serve l’impulso di tutte le forze popolari di una comunità che non vuole subire ingerenze esterne ma farsi portavoce di un interesse collettivo di autodeterminarsi”.

Città in movimento rivendica il proprio ruolo, “essere voce ed espressione di una cittadinanza attiva, artefice del proprio futuro”.