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chi ci guadagna e quanto? Le simulazioni dei Commercialisti #finsubito prestito immediato


Dai primi dati sulle adesioni al concordato potranno essere investiti in nuovo taglio IRPEF circa 1,3 miliardi: serve il doppio per ridurre le aliquote del secondo scaglione di due punti. Nella simulazione dei Commercialisti costi e guadagni per dipendenti, autonomi e pensionati

Si fa più chiara il nuovo possibile impianto dell’IREPF 2025 con i primi dati sulle adesioni al concordato preventivo biennale: si stimano 1,3 miliardi di euro di tesoretto da utilizzare per un nuovo taglio.

Le ipotesi circolate nei mesi scorsi davano la prospettiva di una riduzione di due punti percentuali sull’aliquota applicata al secondo scaglione ma, secondo la simulazione della Fondazione Nazionale Commercialisti, per questo intervento servirebbe il doppio delle risorse: 2,5 miliardi.

Nel quadro attuale, quindi, si potrà scalare solo di una marcia e le scelte delle partite IVA potrebbero portare un guadagno di circa 500 euro all’anno per chi ha retribuzioni lorde di 40.000 euro.

Nel comunicato stampa diffuso oggi, 8 novembre, dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili una panoramica sulle diverse ipotesi in campo, mettendo in evidenza quali sono i costi e chi ci guadagna.

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Che forma potrebbe avere il nuovo taglio IRPEF 2025? La simulazione dei commercialisti

Attualmente in campo con il Disegno di Legge di Bilancio 2025 c’è la conferma dell’IRPEF a tre aliquote introdotta da quest’anno nell’ambito dei lavori di riforma fiscale e la promessa di un nuovo intervento con le risorse che arriveranno dal concordato preventivo biennale.


A sottolineare il legame delle due misure, alla base della chiusura su una eventuale proroga per aderire al patto con il Fisco, è stato più volte lo stesso viceministro all’Economia Maurizio Leo evidenziando con forza la necessità di conoscere il futuro delle entrate tributarie.

A una settimana circa dalla scadenza del 31 ottobre, circolano già i primi dati: si stimano maggiori entrate per un valore pari a 1,3 miliardi. La dotazione, secondo la Fondazione Nazionale Commercialisti, potrebbe portare a una riduzione dell’aliquota applicata al secondo scaglione dal 35 al 34 per cento con effetti su una platea di circa 11 milioni di contribuenti.

Le risorse, infatti, non basterebbero per passare a un’aliquota del 33 per cento. Ma la riduzione di un punto percentuale non è l’unica strada percorribile: il nuovo intervento sull’IRPEF potrebbe riguardare anche il secondo scaglione, estendendo il limite oltre i 50.000 euro attualmente previsto.

Già nei mesi scorsi i Commercialisti avevano suggerito di seguire questa direzione e, secondo le simulazioni, il costo sarebbe lo stesso di una riduzione della seconda aliquota di un solo punto, così come allo stesso modo arriverebbe a 2,5 miliardi intervenendo in maniera più importante con una estensione fino a 65.000 euro.

“È arrivato il momento di avviare un graduale processo di alleggerimento del carico fiscale anche per il ceto medio. La nostra proposta di alzare a 56. 000 euro il limite della seconda aliquota sarebbe pienamente sostenibile con gli incassi finora ottenuti dalle adesioni al concordato. L’asticella dei 56mila euro potrebbe inoltre essere portata anche più su nel caso venisse confermata una riapertura del concordato preventivo, una scelta che riteniamo utile e che potrebbe portare altri soldi nelle casse dello Stato da destinare ad una riduzione del carico fiscale”

Ha sottolineato il presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio. E mentre si attende la certezza sui risultati del concordato, i Commercialisti delineano eventuali costi e guadagni considerando le diverse ipotesi.

Reddito imponibile Aumento scaglione a 56.000 euro Aumento scaglione a 65.000 euro
50.000,00 0,00 00,00
51.000,00 80,00 80,00
52.000,00 160,00 -60,00
53.000,00 240,00 240,00
54.000,00 320,00 320,00
55.000,00 400,00 400,00
56.000,00 480,00 480,00
57.000,00 480,00 560,00
58.000,00 480,00 640,00
59.000,00 480,00 720,00
60.000,00 480,00 800,00
61.000,00 480,00 880,00
62.000,00 480,00 960,00
63.000,00 480,00 1.040,00
64.000,00 480,00 1.120,00
65.000 e più 480,00 1.200,00

Nuovo taglio IRPEF 2025 sulle aliquote: le simulazioni per i lavoratori dipendenti

Tornando all’ipotesi di una riduzione della seconda aliquota, nel caso dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti è necessario tenere conto anche del nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo delineato dal Disegno di Legge di Bilancio 2025, che da un lato determina una leggera perdita dei benefici per alcuni, circa 15 euro al mese le retribuzioni fino a 35.000 euro ad esempio, e dall’altro allarga la platea dei destinatari.

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Retribuzione lorda Reddito imponibile 2024 Riduzione Cuneo fiscale 2024 Reddito
imponibile 2025
Riduzione Cuneo fiscale 2025 Var.
30.000 29.043 1.101 27.243 1.000 -101
35.000 33.884 1.183 31.784 1.000 -183
40.000 36.324 36.324 460 460
43.000 39.048 39.048 119 119
44.048 40.000 40.000 0 0

Coordinando le novità del cuneo fiscale e le ipotesi di ulteriore taglio dell’IRPEF 2025, nel nuovo assetto considerato, il guadagno scatterebbe a partire dalle retribuzioni lorde superiori a 35.000 euro. “Sotto questa cifra per alcuni gli effetti sarebbero leggermente negativi”, sottolineano i Commercialisti.

Retribuzione lorda Reddito imponibile 2025 Riduzione Aliquota 2° scaglione al 34 per cento Riduzione Aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 27.243 -101 -101
35.000 31.784 -145 -107
40.000 36.324 543 627
43.000 39.048 230 340
45.000 40.865 129 257
50.000 45.405 174 348
55.000 49.946 219 439
60.000 54.486 220 440

Simulazioni condotte a partire dalla retribuzione lorda, nell’ipotesi di contributi previdenziali pari a 9,19 per cento, assenza di altri redditi e altre detrazioni e considerando il nuovo cuneo fiscale

Nuovo taglio IRPEF 2025 sulle aliquote: le simulazioni per pensionati e autonomi

Risparmi molto più contenuti ma effetti sempre di segno positivo si avrebbero, invece, per autonomi e pensionati.

Reddito imponibile Riduzione Aliquota 2° scaglione al 34 per cento Riduzione
Aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 20 40
35.000 70 140
40.000 120 240
45.000 170 340
50.000 220 440
55.000 220 440
60.000 e più 220 440

Le simulazioni dei Commercialisti tracciano cosa cambierebbe in concreto per le diverse categorie di contribuenti, ipotesi per ipotesi. Ma i tempi non sembrano essere ancora maturi per avere certezze sul futuro: le possibilità sono ancora tutte in campo.

I giochi sull’IRPEF 2025 restano aperti e decisiva potrebbe essere anche la decisione di riaprire le porte del concordato preventivo.



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