Parcheggi creativi in divieto di sosta, in doppia fila o sulle strisce pedonali, mancato rispetto di stop e precedenze, amabili conversazioni telefoniche – senza viva voce – mentre si è al volante. Comportamenti che agli automobilisti pescaresi, o ai forestieri in transito sulle strade di pertinenza comunale, nei primi nove mesi del 2024 sono costati quasi 15 milioni di euro. A tanto ammontano le sanzioni elevate dalla polizia municipale del capoluogo adriatico nell’arco di tempo che va dal primo gennaio al 30 settembre di quest’anno. Nel novero, naturalmente, anche le multe ai semafori dotati di implacabili T-Red e quelle “regalate” dagli autovelox.
LA DETERMINA
A voler essere precisi, come si legge nella determina firmata dal dirigente del settore polizia locale, Danilo Palestini, relativa all’accertamento delle entrate derivanti dalle violazioni al codice della strada, le infrazioni rilevate in questo arco di tempo ammontano a 14 milioni e 561mila euro complessivi. Di questi, undici milioni e 161 mila euro di riferiscono al primo semestre; somma alla quale si vanno ad aggiungere altri tre milioni e 400mila euro relativi al periodo compreso tra il primo luglio e il 30 settembre. Pensare di farla franca tra pattuglie, controlli stradali e diaboliche “macchinette” installate nei punti nevralgici della città, insomma, è una candida utopia e a dimostrarlo sono proprio i numeri dei verbali contestati agli automobilisti. Ignorare un semaforo rosso o un segnale di stop, parlare al telefono nel bel mezzo di un incrocio, guidare in stato di alterazione psico-fisica (condizione che oltre alla multa comporta anche risvolti di altra natura) rappresenta un pericolo per tutti gli utenti della strada, ma se si viene “beccati” si traduce anche in esborsi notevoli. Alla data del 28 ottobre, sempre da quanto si desume dalla determina del dirigente della polizia locale, il Comune ha già incassato 5 milioni e 914mila euro per multe elevate nei primi sei mesi del 2024, e un altro milione e 654mila euro per i successivi tre mesi, per un totale di circa sette milioni e mezzo. L’importo complessivo comprende anche le sanzioni e il rimborso delle spese sostenute per le notifiche. Il resto finisce nei capitoli relativi alle somme da riscuotere, dal momento che buona parte degli automobilisti sanzionati non paga entro i cinque giorni che consentono di avere lo sconto sulla sanzione, ma preferisce fare ricorso al giudice di pace o al prefetto per chiedere l’annullamento del verbale.
I RICORSI
E qualcuno, effettivamente, vince. Una circostanza, questa, che costringe il comune a rivedere le stime di entrata al ribasso. Se da un lato è fuori da ogni dubbio che le multe possano avere una funzione di deterrenza e di “educazione” stradale, dall’altro è altrettanto indubitabile che rivestano un’entrata importante per le casse disastrate della maggior parte degli enti locali, alle prese con bilanci sempre più austeri.
E se gli automobilisti di Pescara piangono, anche quelli di Montesilvano non ridono. Il dirigente del settore polizia municipale, Nicolino Casale, ha firmato una determina analoga a quella del collega pescarese, nella quale si precisa che alla stregua dell’ultimo accertamento effettuato, e di quelli precedenti, la somma complessiva accertata a oggi per le sanzioni al codice della strada ammonta a un milione e 829mila euro. Cifre lontane dal quelle del capoluogo, ma altrettanto importanti. Il periodo di riferimento è sempre quello che va dal primo gennaio al 30 settembre di quest’anno. Consola poco il fatto che una parte dei proventi delle multe viene reinvestito dai Comuni per migliorare la viabilità.
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