In queste settimane, si stanno facendo strada alcune importanti modifiche relative alla possibilità di rateizzare i versamenti di imposte e contributi per le Partite Iva. Tre distinti emendamenti presentati dalla Lega, sia nel Decreto Fiscale che nella Legge di Bilancio, mirano a prorogare le scadenze fissate per il 2024 e a rendere possibile una dilazione dei pagamenti. Ma cosa sappiamo esattamente riguardo a queste proposte?
L’apertura di Giorgetti: la rateizzazione come opzione
Il punto di partenza per la discussione di queste modifiche è stata una dichiarazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha risposto positivamente a un’interrogazione della Lega. Durante il question time del 13 novembre, Giorgetti ha confermato che il Ministero sta valutando l’introduzione di una norma che, entro i limiti delle disponibilità finanziarie, potrebbe estendere la possibilità di rateizzare il secondo acconto di imposte e contributi relativi al periodo d’imposta 2024. In particolare, si prevede una scadenza prorogata dal gennaio al maggio del 2025, per offrire maggiore flessibilità a chi deve far fronte a questi pagamenti.
Le modalità della rateizzazione: una scelta per i contribuenti
Un emendamento contenuto nelle proposte di modifica prevede una proroga per il versamento degli acconti Irpef, Ires o Irap al 16 gennaio 2025. I professionisti e gli autonomi che dichiarano un volume d’affari non superiore a 170mila euro potranno scegliere se saldare l’importo in un’unica soluzione o, alternativamente, optare per il pagamento in cinque rate che vanno dal 16 gennaio fino al 16 maggio 2025. Si tratta di una proposta che potrebbe sollevare molti professionisti dalle difficoltà legate alla scadenza ravvicinata dei versamenti.
Monitoraggio sulla sperimentazione: i risultati del 2023
Nel 2023, la misura è stata sperimentata con un’operazione già attuata dal Decreto Anticipi. Secondo i dati, oltre 276.000 Partite Iva hanno usufruito della proroga. Di queste, la maggior parte (193.000) rientrano nel regime dei contributi minimi o forfettari, mentre circa 83.000 sono soggetti Irpef. La misura ha avuto un impatto significativo anche sulle finanze statali, con entrate posticipate che hanno superato i 600 milioni di euro.
Estensione ai contributi previdenziali: nuovi emendamenti
Uno degli aspetti più rilevanti degli emendamenti in discussione riguarda l’estensione della rateizzazione non solo alle imposte, ma anche ai contributi previdenziali e assistenziali. Un emendamento proposto dal capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, mira ad ampliare la possibilità di rateizzazione anche su questi versamenti. In sostanza, si offre una soluzione più completa per i contribuenti che devono far fronte a diverse tipologie di obblighi fiscali e previdenziali.
Allargamento della platea: chi può beneficiare della rateizzazione?
Un’altra proposta interessante riguarda l’ampliamento della platea dei beneficiari della rateizzazione. Non solo le singole Partite Iva, ma anche le persone fisiche, le società di persone o di capitale e le associazioni che sono soggette agli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) potrebbero beneficiare di questa possibilità. In questo caso, tuttavia, la scadenza per il versamento sarebbe prorogata fino al 16 giugno 2025, senza applicazione di interessi sulla prima rata.
Le modifiche in Manovra: una proposta per il 2025 e oltre
Un terzo emendamento, legato alla Manovra di Bilancio, include diverse modifiche simili a quelle già avanzate per il Decreto Fiscale. In particolare, la proposta avanzata da Alberto Gusmeroli punta a estendere la rateizzazione anche ai contributi previdenziali e assistenziali, ma anche a consentire la dilazione dei pagamenti fino a giugno del 2025. Tuttavia, questa proposta introduce anche delle limitazioni, tra cui una soglia di accesso più alta per le Partite Iva che potranno beneficiare della proroga.
Limiti di accesso e nuove soglie: a chi spetta la rateizzazione?
Secondo l’emendamento alla Manovra, il diritto alla rateizzazione sarebbe limitato per i titolari di Partita Iva con ricavi annui superiori a determinati limiti. Nel 2025, la soglia massima per poter accedere alla rateizzazione salirebbe a 270mila euro, ma questa soglia potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi anni, raggiungendo 370mila euro nel 2026 e 470mila nel 2027.
Il nodo delle coperture finanziarie: dove trovare le risorse?
Un aspetto cruciale per la realizzazione di queste misure riguarda le coperture finanziarie. Giorgetti ha chiarito che l’introduzione della proroga dipenderà strettamente dalla disponibilità di risorse, che potrebbero essere reperite, ad esempio, attraverso il recupero dei fondi derivanti dal concordato preventivo biennale. Il Ministero dell’Economia è attualmente impegnato nel monitoraggio di questa misura per valutare la possibilità di destinare eventuali risorse extra a favore della rateizzazione e altre misure fiscali, come la riduzione delle aliquote Irpef. Visita la nostra sezione dedicata alle news per rimanere aggiornato.
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