URBINO – «L’Università di Urbino? Oltre 10 anni di abbandono da parte di Gambini e della sua maggioranza, la città deve iniziare a fare la sua parte. Non sarà il terzo mandato a salvarci». Parole forti quelle di Federico Scaramucci, alla guida dell’opposizione in consiglio comunale. «Va costruita una rinnovata intesa, con l’Università, primo partner fondamentale e strategico per lo sviluppo di Urbino».
Lo spopolamento
Quanto alle dichiarazioni di Alessandro Perfetto, direttore generale di UniUrb, Scaramucci aggiunge: «Lo ringraziamo per la chiarezza, in merito alla forte concorrenza delle università telematiche, al futuro dell’Ateneo quindi della città ducale e del territorio. I segnali erano presenti da tempo. Il notevole ridimensionamento preoccupa. Il calo demografico porterà, inesorabilmente, anche a un calo della popolazione studentesca. Meno nascite, meno studenti. Ancora più preoccupante il taglio di finanziamento ordinario, rimarcato con precisione dal collega Oriano Giovanelli».
Fatti che a giudizio dell’opposizione mettono « Gambini e la sua maggioranza con le spalle al muro, di conseguenza tutti noi. Il rapporto con l’Università è stato troppo trascurato e occasionale. È tempo che Urbino, che in questi anni non ha dialogato per niente con l’Ateneo, ed anzi ci sono stati più occasioni di attrito, metta da parte l’orgoglio e inizi a capire come gestire periodi difficili». L’economia basata sul settore pubblico ormai non regge più. «Di questi problemi in questi anni Gambini e la sua maggioranza si sono disinteressati». L’Università ha sostenuto la città, oggi è il momento che sia la città a fare uno scatto.
«L’Università è ancora la principale risorsa per lo sviluppo economico, culturale e produttivo della nostra città e le risorse che investe devono essere destinate alle finalità dell’Università, perseguendo interessi e obiettivi convergenti e possibilmente condivisi. L’Ateneo sta puntando sul miglioramento della qualità dell’offerta formativa e della ricerca, e sta realizzando importanti infrastrutture per attrarre una domanda di qualità». Proposte? «Che l’Amministrazione cittadina affianchi questo processo intervenendo sui servizi, sulle infrastrutture, sul miglioramento del trasporto pubblico e sulle dotazioni di impianti telematici per dare ulteriore valore a queste realizzazioni, studiando arredi urbani di livello. Occorre, inoltre, integrare le istituzioni della formazione e dell’istruzione, aiutandole a dialogano tra loro, ad esempio con il comparto Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) che potrebbe generare progetti artistici e culturali avvalendosi delle connessioni a livello internazionale».
Le relazioni
Urbino da sola basta? «No, Deve rafforzare le relazioni, promuovere alleanze e organizzazioni di tipo federativo con i comuni limitrofi». E quanto al turismo sostiene Scaramucci: «Dobbiamo cambiare prospettiva se vogliamo trovare preziosi alleati per rafforzare le zone interne nei confronti della costa o della Regione. Sanità, viabilità e trasporti preoccupano tutto l’entroterra. Dopo il consiglio comunale monotematico sui giovani, chiederemo un consiglio aperto sul futuro modello di sviluppo della città e del territorio».
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