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le conferme nella Legge di Bilancio 2025 #finsubito prestito immediato


Con il DDL Bilancio arrivano le prime conferme sui bonus assunzione in vigore nel 2025. Gli incentivi per l’occupazione di giovani e donne nel Mezzogiorno sono estesi ai rapporti attivati fino al 2027. Confermate anche la decontribuzione per la ZES unica e gli incentivi all’autoimpiego

I bonus assunzione ci saranno anche nel 2025.

Il Disegno della Legge di Bilancio per il prossimo anno fornisce un quadro più chiaro degli interventi in materia di lavoro con la conferma degli incentivi per l’occupazione di giovani e donne e della decontribuzione per le imprese della ZES Unica.

Conferma anche per gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici introdotti nel 2024.

Il Viceministro MEF ha annunciato la proroga della maxi deduzione fino al 130 per cento per il prossimo triennio, ma con delle novità.

Bonus assunzione: le conferme nella Legge di Bilancio 2025

Con la Manovra 2025 sono diverse le misure in arrivo a sostegno dell’occupazione. Il disegno di Legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre prevede una serie di interventi a partire dalla conferma degli incentivi per l’assunzione di giovani e donne.

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Il decreto Coesione (n. 60/2024), ricordiamo, ha previsto il riconoscimento di un esonero contributivo in favore dei datori di lavoro che assumono giovani e donne nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Misure di cui si attende ancora il decreto attuativo e le consuete circolari INPS con le istruzioni operative.

Il DDL Bilancio 2025, come si legge nel comunicato del Governo, prevede la conferma di tali incentivi, i quali saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Dalla formulazione del testo, però, sembra che gli esoneri contributivi potranno essere applicati solamente per favorire l’occupazione dei giovani e delle lavoratrici nel Mezzogiorno.

“In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027.”

Con la presentazione del testo alla Camera si avranno già i primi dettagli, che verranno confermati con la conclusione dell’iter parlamentare.

Il bonus giovani, ricordiamo, prevede un esonero contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di under 35 nel limite massimo di 500 euro mensili e per massimo 2 anni.

In caso di assunzioni effettuate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), invece, l’esonero contributivo è riconosciuto nel limite di 650 euro. Proprio questa formula sembra sarà confermata anche per il biennio 2026-2027.

Anche il bonus donne prevede il riconoscimento di uno sgravio contributivo per l’assunzione, sempre nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, di donne in particolari condizioni svantaggiate. Spetta per 2 anni nel limite massimo di 650 euro mensili.

Oltre a questi interventi, come su legge nel comunicato, saranno confermati anche gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Bonus assunzione 2025: proroga per decontribuzione Sud?

Nel 2025 potrebbe arrivare anche una nuova proroga per la decontribuzione Sud, l’agevolazione per favorire l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno.

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“Si conferma, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES).”

Questo quanto specificato nel comunicato del Governo. Resta però il dubbio se tale incentivo sia effettivamente la decontribuzione Sud, che ricordiamo scade il 31 dicembre 2024, oppure il cosiddetto bonus ZES, una delle altre agevolazioni introdotte lo scorso maggio dal decreto Coesione.

Si tratta di un incentivo introdotto anch’esso per favorire l’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno e rivolto ai datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti (nel mese dell’assunzione) che impiegano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato.

Questi possono beneficiare di un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensili, a condizione che i neo assunti abbiano più di 35 anni e risultino privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni.

Bonus assunzione: confermata la maxi deduzione fino al 130 per cento

Tra le misure in materia di lavoro e imprese nel corso della conferenza stampa di presentazione del DDL Bilancio 2025 è stato anche confermato il rinnovo della cosiddetta maxi deduzione sul costo del lavoro.

Si tratta dell’agevolazione, introdotta dal Dlgs n. 216/2023 attuativo della riforma fiscale, che prevede una deduzione IRPEF e IRES del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato pari al 120 per cento, che può arrivare al 130 per cento per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di svantaggio (tra cui giovani, donne vittime di violenza, persone con disabilità).

La condizione necessaria per poter maggiorare il costo del personale è l’incremento occupazionale. Attualmente, infatti, l’agevolazione spetta se “il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 è superiore al numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente”.

Le novità per il 2025 trovano applicazione proprio in questa fase. Come specificato in conferenza stampa dal Viceministro MEF, Maurizio Leo:

“la particolarità è che la misura che nel 2024 avevamo fissato in un anno, sarà applicata per un triennio e con un effetto crescente, cioè bisognerà anno dopo anno incrementare il numero degli occupati.”

Per poter beneficiare appieno della misura dal 2025 al 2028, dunque, le imprese dovranno far registrare un aumento occupazionale per ogni anno del triennio.

Ad ogni modo, come detto, sarà necessario attendere il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2025 per avere le conferme delle misure introdotte.



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